Il neurobiologo statunitense Paul Greengard, Premio Nobel per la medicina nel 2000, per aver combinato per primo biochimica e biofisica per comprendere il funzionamento dei neuroni, compiendo una vera e propria rivoluzione in un’epoca in cui ancora non si conoscevano le basi della comunicazione fra cellule nervose, è morto all’età di 93 anni a New York. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla Rockefeller University, di cui era professore emerito.
Nel 2000 gli è stato conferito, insieme ad Arvid Carlsson e Eric Kandel, il Premio Nobel per la medicina per le fondamentali scoperte riguardanti la trasmissione del segnale nel sistema nervoso. I suoi studi riguardano innanzi tutto il meccanismo con il quale i neurotrasmettitori esplicano la loro funzione a livello cellulare. Greengard ha contribuito alla comprensione di funzioni assai importanti del sistema nervoso e allo studio dei farmaci utilizzati nella schizofrenia e nella depressione.
Nato a New York l’1 dicembre 1925, dopo aver completato gli studi in matematica e fisica alla Johns Hopkins University di Baltimora, nel 1953 Greengard ha conseguito il Phd in farmacologia presso la stessa università. In seguito è stato direttore del dipartimento di biochimica dei laboratori di ricerca Geigy presso Ardsley, (1959-67); professore di farmacologia all’Albert Einstein College of medicine di New York (1961-70) e presso la Yale University di New Haven (1968-83). Dal 1983 ha insegnato neuroscienze alla Rockefeller University di New York.