La mobilità elettrica made in Italy in 100 storie

Con il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche, la mobilità elettrica è ormai arrivata ad un punto di svolta
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La mobilità sta entrando in una nuova era, più sostenibile ed efficiente. Con il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche, la mobilità elettrica è ormai arrivata ad un punto di svolta. Una transizione che già nel 2017 lo studio ‘100 Italian E-Mobility Stories‘, promosso da Enel X e Fondazione Symbola, aveva analizzato in tutte le sue dimensioni. A due anni di distanza arriva un necessario aggiornamento della prima edizione, realizzata nel 2017, che dimostra come il ‘quadro nazionale’ si sia nel frattempo arricchito di iniziative pubbliche e private: 100 storie di aziende, università, centri di ricerca e realtà del terzo settore che rappresentano la filiera della e-mobility.
Dai grandi studi di design impegnati a ridefinire forme e stile dei veicoli del futuro, ai produttori di componenti chiamati ad alleggerire il peso dei veicoli grazie all’impiego di nuovi materiali (come leghe leggere, alluminio e titanio al posto dell’acciaio) fino ai produttori di veicoli, anche piccoli, per le diverse forme di mobilità che nel frattempo sono emerse, prima tra tutte il car sharing.
La mobilità elettrica, afferma Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, “avrà un ruolo fondamentale per la progressiva decarbonizzazione della nostra economia“. E i benefici “non sono solo ambientali: la ricerca ‘100 Italian E-mobility stories 2019’, dando voce alle eccellenze nazionali, ha il pregio di farci comprendere che la mobilità elettrica può rappresentare un’opportunità di sviluppo da cogliere per l’intero paese“. Secondo Starace, sulla mobilità elettrica “l’Italia ce la fa. Siamo partiti lievemente in ritardo rispetto agli altri paesi ma possiamo rifarci“.
In Italia, nell’ultimo anno, le vendite di veicoli elettrici sono raddoppiate (considerando sia EV, Electric Vehicle, che Phev, Plug-in Hybrid Electric Vehicle), passando dalle circa 5.000 unità del 2017 alle circa 10.000 del 2018 (Unrae). Un cambio di passo per il nostro Paese che si registra anche sul tema dell’infrastrutturazione della rete di ricarica elettrica: si stima che in Italia siano ad oggi presenti oltre 8.300 punti di ricarica pubblici (EV Data Hub Bnef 2019). Ancora pochi, certo, ma è in costante crescita il numero di aziende, soprattutto utility, che stanno lavorando per recuperare terreno.
Tra queste, anche Enel X, che, come spiega il responsabile Francesco Venturini, ha l’obiettivo “di installare circa 28.000 punti di ricarica al 2022 con un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro e a fine marzo possiamo già affermare di avere raggiunto un traguardo importante, con circa 5.700 nuovi punti di ricarica installati in tutta Italia”.
Nel mondo la diffusione di auto elettriche cresce rapidamente: attualmente nel mondo ci sono 5,3 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci (erano 1,5 nel 2016), di cui 2 milioni in Cina (+150% nel 2018 rispetto al 2017 ), 1 milione negli Stati Uniti (+100% nell’ultimo anno ). In Europa svetta il primato della Norvegia, dove circolano 250.000 auto elettriche a fronte di soli 5 milioni di abitanti.
La crescita del mercato ha interessato anche il settore della mobilità pubblica: oggi circa il 20% delle flotte di bus a livello globale sono elettriche, con le città cinesi leader di questo trend con il 99% dello stock mondiale. Secondo una ricerca di Reuters, gli investimenti a livello globale annunciati dalle case automobilistiche sui veicoli elettrici nei prossimi 5-10 anni ammonteranno a circa 300 miliardi di dollari. Non manca quasi nessuna casa automobilistica all’appello, tutti i maggiori player mondiali stanno investendo nell’elettrico.
L’Italia, afferma Ermete Realacci, presidente di fondazione Symbola, “è un paese in cui i problemi possono diventare opportunità. Un paese che sa innovare senza perdere la sua anima, che guarda al mondo senza perdere il rapporto con i territori e le comunità, che scommette sulla coesione e sulla qualità“.
Secondo Realacci, “puntare sulla sostenibilità e sull’efficienza, nella mobilità, come negli altri settori, è la strada del futuro e va nella direzione dell’accordo di Parigi. È da questi talenti, da queste energie che dobbiamo partire: incoraggiandoli, valorizzandoli e portandoli a sistema“. Nell’ambito delle attività di promozione dell’e-mobility, dal 9 al 12 aprile si terrà a Firenze ExpoMove, la prima Fiera sulla mobilità elettrica italiana promossa da Enel X e Fondazione Symbola.

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