A seguito della tempesta che una settimana fa ha investito il sud del paese, in particolare i distretti di Bara e Parsa, nel Pradesh 2, provocando 28 vittime e centinaia di feriti, il governo del Nepal ha deciso di affidare all’Esercito la ricostruzione o ristrutturazione delle case distrutte o danneggiate.
Secondo le stime ufficiali, circa 1.400 abitazioni sono state colpite dall’evento meteorologico avverso. Per supervisionare i lavori, l’esecutivo ha istituito un comitato composto da cinque membri, con rappresentanti degli enti locali e dell’amministrazione centrale. I militari interverranno sulla base del modello del Programma di edilizia popolare.
Nonostante il tangibile aiuto il coinvolgimento della forza armata, una delle più antiche istituzioni del paese, ha suscitato critiche politiche. L’Army Act, la legge del 2006 che regola l’Esercito, pone dei limiti al suo impiego in attività redditizie. Il capo del governo del Pradesh 2 Lalbabu Raut ha spiegato che si tratta di una situazione di emergenza perché bisogna garantire un riparo alle persone prima dell’arrivo del monsone, e che “l’Esercito ha le competenze e le risorse umane necessarie per completare il compito in tempo”.