Ordigno bellico “pescato” in mare nel Napoletano: al suo interno 100 chili di esplosivo ad alto potenziale

Il residuato bellico è stato neutralizzato dai palombari della Marina questa mattina: mettendo in atto delicate procedure per preservare l'ecosistema marino
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L’ordigno probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale, è stata rinvenuto dai pescatori durante una battuta di pesca nelle acque di Torre del Greco (Napoli). La bomba è stata fatta brillare in sicurezza questa mattina dai palombari della Marina Militare in mare. A denunciare la presenza dell’ordigno nei giorni scorsi l’equipaggio di un peschereccio, che aveva involontariamente pescato la bomba prima che la rete si rompesse.

A seguito della denuncia, l’area posta a ridosso della Torre di Bassano è stata perlustrata dagli uomini del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi di Napoli, che hanno individuato una bomba d’aereo da 500 libre, di costruzione inglese, con all’interno oltre 100 chili di esplosivo ad alto potenziale.
Questa mattina i palombari della Marina hanno proceduto alla neutralizzazione dell’ordigno che, con tutte le cautele del caso, è stato imbragato, sollevato dal fondo e tenuto in sospensione da un galleggiante. Per poi essere rimorchiato a lento moto fino a circa 3 miglia dalla costa, in un’area appositamente individuata dall’Autorità Marittima. Raggiunta la zona di sicurezza, la bomba è stata distrutta attraverso le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino. Dell’imminente brillamento dell’ordigno, è stato avvertito anche l’Osservatorio Vesuviano i cui strumenti hanno registrato l’onda d’urto provocata dalla esplosione.

Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo di Napoli Daniele Bazzali ha detto: ”Il rinvenimento di questo ordigno dimostra come fatti del genere possono accadere inaspettatamente ed interessare chiunque fruisca del mare. E’ sempre opportuno denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria o alla più vicina stazione dei carabinieri”.

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