L’agriturismo è la vera star del ponte di Pasqua e Pasquetta secondo Coldiretti: la massima affluenza si prevede lunedì, per trascorrere una giornata lontano dalle città senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna anche nel caso del maltempo. Un successo favorito anche, sottolinea la Coldiretti, dal calendario di una “Pasqua alta”, in primavera avanzata con il risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori, ma anche le attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni e di semina. Ma con l’80% degli italiani che secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ a Pasqua cerca la tradizione a tavola, alle basi del successo dell’agriturismo c’è anche la possibilità, sottolinea Coldiretti, di mangiare i piatti della cultura popolare locale, cucinati dagli agrichef, i cuochi contadini che utilizzano i prodotti da loro stessi coltivati in azienda. L’alimentazione non solo è diventata la principale voce del budget turistico ma spesso, sottolinea la Coldiretti , indirizza la scelta delle destinazioni.
Sono oltre 23mila gli agriturismi presenti nella Penisola – rileva Coldiretti -, per un fenomeno che negli ultimi dieci anni ha visto un vero e proprio boom, con percentuali di crescita in doppia cifra, dal numero di aziende (+32%) a quello dei posti a tavola (+37%), dai posti letto (+40%) alle piazzole di sosta (+67%), fino allo stesso valore economico del settore, salito a 1,36 miliardi (+24%), secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari nel tempo con menù di Pasqua locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici è – precisa la Coldiretti – la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è in continua crescita però anche l’offerta di servizi aggiuntivi come passeggiate all’aria aperta a piedi e in bicicletta, trekking, lezioni di equitazione e tiro con l’arco, ma anche corsi in cucina o di orticoltura.