Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria resterà aperto nei giorni di Pasqua, Pasquetta e del 25 aprile secondo il consueto orario 9.00 – 20.00, con ultimo ingresso alle 19.30.
L’istituzione, diretta da Carmelo Malacrino, non mancherà di sorprendere e soddisfare le curiosità dei visitatori e dei turisti che giungeranno in città per le vacanze pasquali.
Una grande opportunità di conoscere la ricchezza della Calabria nell’antichità attraverso un percorso espositivo articolato su quattro livelli, dalle più antiche testimonianze della preistoria fino alla magnificenza dell’età romana. Come sempre l’ingresso sarà gratuito per tutti i ragazzi fino a 18 anni, mentre il biglietto costerà solo 2 euro per i giovani da 19 a 25 anni con l’iniziativa #iovadoalmuseo voluta dal Ministro dei Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli.
Non solo i reperti della collezione permanente e i magnifici Bronzi di Riace, ma senza alcun sovrapprezzo si potranno visitare anche le tre mostre temporanee ospitate in Museo.
In attesa dell’apertura il 2 maggio della prossima esposizione in Piazza Paolo Orsi, su grande richiesta è stata prorogata la mostra “Il cibo degli dei. Rituali e offerte nei santuari della Calabria greca“, a cura di Carmelo Malacrino e Daniela Costanzo. L’esposizione presenta, in un suggestivo percorso, le antiche pratiche religiose legate ai sacrifici animali e alle offerte votive delle primizie del raccolto, testimoniando l’intimo e complesso rapporto tra uomo e divinità attraverso il cibo.
In sinergia con il dipartimento dArTe dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, in Museo anche l’esposizione “Improbabili morfologie. Disegni per il Campo Marzio di Giovan Battista Piranesi“, frutto del lavoro del professor Gaetano Ginex e della sua equipe di esperti. Un omaggio al giovane architetto veneziano che, nella seconda metà del XVIII secolo, avviò una grande operazione di tutela e studio dei ruderi antichi dell’Urbe al fine di salvarli dall’oblio. I suoi studi sul rilievo e l’indagine autoptica condotta sul Campo Marzio, correlati da immagini, modelli e installazioni video, saranno esposti al MArRC sino al prossimo 27 aprile.
E poi, al livello E del MArRC, la grande mostra “Dodonaios. L’oracolo di Zeus e la Magna Grecia“, frutto delle sinergie internazionali con il Museo Archeologico di Ioannina (Grecia) e il dipartimento di Scienze e Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno. L’esposizione, curata dal Direttore Malacrino insieme a Konstantinos Soueref e Luigi Vecchio, testimonia gli stretti contatti, avvenuti tra il VI e il III secolo a.C., tra le colonie greche della Magna Grecia e il santuario di Dodona, in Epiro, considerato il più antico tra gli oracoli dei greci. Significative, in tal senso, le numerose laminette votive in piombo lasciate nel santuario dai fedeli, tra cui quelle dei viaggiatori provenienti dalla Magna Grecia.
Tra il livello D e il Livello E, inoltre, si spalanca agli occhi dei visitatori il prezioso mosaico di tarda età imperiale raffigurante Nettuno su biga, provvisto di tridente. Ritrovato sul finire del XIX secolo nell’area del torrente Annunziata, giaceva dal 1943 in una cassa e ora, dopo due anni di restauro, arricchisce la collezione del MArRC.
Aperte, infine, grazie al contributo dei volontari del Touring Club, sezione di Reggio Calabria, anche le tombe di età ellenistica, scoperte da Piacentini nel 1932 durante i lavori di edificazione del Museo. Senza alcun sovrapprezzo saranno visitabili nella domenica di Pasqua dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.