Doppia operazione a cuore fermo all’ospedale di Alessandria su una donna di 34 anni alla 34esima settimana di gravidanza, giunta in Pronto soccorso per una sincope. La paziente è stata operata contemporaneamente dallo staff di Cardiochirurgia, mentre l’équipe dell’Ostetricia ha eseguito il cesareo per far nascere la bambina. L’intervento multidisciplinare ha permesso di operare la donna ai polmoni mentre si eseguiva il cesareo. Mamma e figlia stanno bene, rende noto l’azienda ospedaliera Ss. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Lo straordinario intervento – spiegano i sanitari – si è reso necessario a causa della diagnosi di massiva tromboembolia polmonare della donna, ovvero la formazione di coaguli di sangue (trombi) nell’arteria polmonare, che ostacolando la corretta circolazione sanguigna le aveva provocato l’iniziale mancamento. Solo dopo l’intervento si è potuto stabilire che la causa era proprio il feto che poggiava su una vena a livello delle gambe.
La donna è stata quindi subito ricoverata per permettere un monitoraggio costante, ma le sue condizioni sono peggiorate in poco tempo fino a diventare critiche. I medici, dopo aver fatto le valutazioni del caso clinico, hanno ritenuto necessario intervenire tempestivamente per evitare il decesso sia della paziente sia di sua figlia. Hanno pertanto deciso di far nascere la bambina nonostante la criticità della situazione, eseguendo un intervento di trombectomia polmonare bilaterale in circolazione extracorporea.
In breve tempo – riferisce ancora l’Ao in una nota – è stata preparata la sala operatoria all’interno della quale sono intervenute contemporaneamente le équipe di Cardiochirurgia e di Ostetricia, con il supporto del team di anestesisti di Fabrizio Racca, direttore di Anestesia e Rianimazione, e dei neonatologi diretti da Diego Gazzolo, che erano stati allertati per il trasporto della neonata, prematura in quanto alla 34esima settimana di gestazione. Alla paziente – ricostruiscono dall’ospedale – è stata eseguita una doppia incisione, sia toracica che addominale.
Quando tutto era pronto su entrambi i versanti si è proceduto al taglio cesareo, e contemporaneamente all’estrazione del feto si è proceduto a fermare il cuore per poi procedere in maniera simultanea sulla tromboembolia e all’espulsione della placenta oltre che alla risutura dell’utero. Mentre infatti Andrea Audo, direttore di Cardiochirurgia, estraeva i trombi dall’arteria polmonare per permettere al sangue di tornare a circolare in maniera naturale, Nicola Strobelt completava il taglio cesareo e si assicurava che l’utero si contraesse regolarmente per prevenire perdite eccessive di sangue. “Nel veder nascere in condizioni sane la bambina prematura, l’intera sala si è commossa davanti a questa nuova vita”, si legge nella nota.
Immediatamente la piccola è stata presa in carico dallo staff della Terapia intensiva neonatale del presidio infantile, dove medici e infermieri si sono presi cura di lei e hanno svolto tutti i controlli necessari. Intanto la mamma è stata staccata dalla macchina della circolazione extracorporea e il suo cuore ha ripreso a battere regolarmente, così come il sangue a defluire. “Erano entrambe vive e, per quanto permesso dalla situazione, in buone condizioni”. Questo tipo di intervento viene definito dall’Ao alessandrina “molto raro. L’ottima riuscita di un’operazione così complessa è stata possibile solo grazie al lavoro in team multidisciplinare con cui i professionisti hanno saputo e potuto affrontare la situazione estremamente grave e critica. Tutte le professionalità coinvolte erano infatti presenti in sala operatoria e sono intervenute con uno sguardo più ampio, di insieme, e non agendo per compartimenti stagni in relazione alla singola disciplina”.