Un prestigioso riconoscimento va all’italiana Daniela Rubatto, dell’Università svizzera di Berna, la Medaglia Bunsen dell’Unione Europea delle Geoscienze (EGU). Alla scienziata si deve la scoperta della “scatola nera” delle rocce, la tecnica che permette di tracciarne gli spostamenti nella crosta terrestre grazie agli zirconi, ricostruendo velocità e durata.
E’ la seconda donna a ricevere la Medaglia Bunsen: dopo Catherine McCammon nel 2013.
“La Medaglia Bunsen rappresenta una spinta in più, per me e per il mio gruppo, a continuare a fare del nostro meglio“, ha dichiarato la Rubatto all’ANSA. “Sono ormai due decenni – ha aggiunto – che, con studenti e collaboratori, cerchiamo nuovi metodi per investigare i processi geologici che controllano l’evoluzione del nostro pianeta, e dunque anche dell’ambiente in cui ci troviamo ora“.
Le sue innovative ricerche hanno reso possibile estrarre preziose informazioni dai minerali, collegando la loro età alle condizioni nelle quali si sono formati. “Questi processi però non possono essere direttamente osservati – ha aggiunto – perché succedono in profondità, o sono accaduti nel passato nel corso di milioni di anni: per cui dobbiamo ricostruirli basandoci su rocce e minerali che li hanno subiti“.
Al momento la ricercatrice italiana è al lavoro sulle interazioni tra i fluidi come l’acqua e i minerali nelle zone più profonde della crosta terrestre: questi scambi sono alla base di alcuni dei più importanti processi geologici, dalla tettonica delle placche al vulcanismo. I fluidi però non sono facili da “catturare” perché si muovono rapidamente e di solito non vengono trattenuti dalle rocce.