Siccità: in Sicilia finita la grande sete, ma l’attenzione agli sprechi deve rimanere alta

Le risorse idriche siciliane sono ai livelli di guardia: una notizia positiva per l'agricoltura e l'economia dell'isola
MeteoWeb

La grande sete nelle campagne siciliane dello scorso anno sembra ormai un ricordo. Le piogge tra la fine del 2018 e il 2019 hanno innalzato fino ai livelli di guardia i volumi accumulati nelle dighe e il dipartimento Acqua e rifiuti della Regione nei giorni scorsi ha provveduto senza grosse difficoltà all’assegnazione delle quote per i terreni agricoli nelle varie province.

Siamo soddisfatti per le quote assegnate alla nostra agricoltura, avremo a disposizione volumi di acqua che ci permetteranno di portare a compimento le nostre coltivazioni. Speriamo solo che le condizioni climatiche dei prossimi mesi siano anch’esse favorevoli per la nostra economia“, ha dichiarato Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale che comprende le province di Palermo e Trapani.

L’attenzione – aggiunge Cossentino – deve però restare alta: la rete di distribuzione presenta troppe falle, tanto prezioso liquido va sprecato“.

Inoltre su questo argomento si svolgerà a Trappeto in provincia di Palermo, una riunione del Comitato invaso Poma: “L’importante risultato ottenuto al tavolo per la distribuzione dell’acqua del Poma , sia per la città che per le campagne – commenta Antonio Lo Baido portavoce del comitato – è una prima e concreta risposta anche al nostro impegno ed al lavoro svolto dalle storiche organizzazioni delle categorie dei coltivatori che operano nel nostro territorio. La seconda risposta, inspiegabilmente a oggi non pervenuta seppur spinta e sollecitata da tempo dal nostro comitato, è quella dell’impegno del Consorzio di Bonifica di Palermo per gli interventi sulla rete di distribuzione dell’acqua che hanno bisogno di azioni esecutive immediate e mirate. Tali interventi non possono più essere rinviati. Ne va dello sviluppo della nostra agricoltura e dell’economia di migliaia di produttori“.

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