Salute: lo smog causa 4 milioni di casi di asma infantile nel mondo

Smog e asma, un collegamento diretto che coinvolge un numero sempre maggiore di persone. In particolare lo smog da traffico sarebbe responsabile di 4 milioni di nuovi casi di asma infantile ogni anno
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Smog e asma, un collegamento diretto che coinvolge un numero sempre maggiore di persone. In particolare lo smog da traffico sarebbe responsabile di 4 milioni di nuovi casi di asma infantile ogni anno, pari al 13% di tutti i nuovi casi annui. Nello specifico si contano 170 nuovi casi l’anno per 100.000 bambini. In Italia la percentuale di tutti i nuovi casi di asma infantile legati all’inquinamento sale al 15%, con il 28% a Milano e il 15% a Napoli.

Il Paese in cui il fenomeno viene percepito maggiormente è in Corea del Sud dove il 31% dei nuovi casi è attribuibile al traffico. Tra le città, infine, il triste primato se lo aggiudica Shangai, dove quasi un caso di asma su due si deve allo smog. Sono alcuni dei dati emersi da un rapporto sulla rivista The Lancet Planetary Health, relativo a 194 paesi. Sotto accusa soprattutto il biossido di azoto (NO2). Lo studio svela inoltre dei retroscena pericolosi: i limiti per l’inquinamento da traffico attualmente in vigore sono inadeguati, tanto che ben il 92% dei casi di asma infantile da smog si registra in aree dove lo smog non supera i limiti raccomandati.

L’asma rappresenta la malattia infantile non trasmissibile più diffusa, e secondo l’OMS i casi sono di molto aumentati negli ultimi anni. I sospetti si concentrano sulle emissioni di biossido di azoto (NO2), la cui concentrazione è direttamente legata all’inquinamento da traffico. Infatti le quantità di NO2 sono usate proprio per stimare i livelli di smog in una data area.

AFP/LaPresse

Gli esperti hanno anche analizzato 125 città e visto che la città con più casi di asma infantile da smog (il 48% dei casi) è Shangai, e seguono in questa classifica negativa altre sette città cinesi tra cui Pechino. “Il biossido di azoto sembra essere un rilevante fattore di rischio per l’asma infantile, sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri, specialmente nelle aree urbane” – ha dichiarato il coordinatore della ricerca Susan Anenberg della George Washington University. “I nostri risultati suggeriscono che le line guida dell’OMS per le concentrazioni medie annuali di NO2 dovrebbero essere riviste, e che le emissioni da traffico dovrebbero divenire il bersaglio di nuove strategie da mettere in atto al fine di mitigare l’esposizione all’NO2”.

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