L’eroe della rivoluzione americana era una donna. Forse. Casimir Pulaski, generale di origine polacca noto come ‘il padre della cavalleria americana’, a quanto pare non era un uomo. L’identità sessuale di Pulaski, che durante la guerra contro i britannici avrebbe salvato la vita di George Washington, è stata oggetto di una serie di test del Dna che verranno illustrati in un documentario televisivo.
Le ricerche sono iniziate circa 20 anni fa, quando i resti di Pulaski sono stati riesumati a Savannah, in Georgia. Sul teschio, in particolare, è stata individuata una lesione compatibile con quella che caratterizza lo zigomo sinistro del generale in un ritratto. La frattura presente nella mano destra, inoltre, era confermata dai resoconti relativi al ferimento avvenuto in battaglia.
Gli esami più recenti sono stati condotti da Charles Merbs, antropologo forense dell’Arizona State University, in collaborazione con la collega Karen Burns, un’antropologa fisica. Il confronto tra il Dna mitocondriale dei resti recuperati e quello di una nipote del generale ha permesso di fare chiarezza.
“Ora che sappiamo che le ossa” recuperate a Savannah “erano senza dubbio di Pulaski, ma abbiamo il problema legato al fatto che siano ossa femminili“, ha detto il professore Merbs. Gli studiosi non escludono che Puliaski fosse un soggetto interessuale, con caratteri che non rientrano nelle tipiche nozioni del corpo maschile o femminile.
“Non credo che, in alcun momento della sua vita, abbia pensato di essere una donna. Credo pensasse di essere un uomo e che ci fosse qualcosa di sbagliato, che avesse qualche difetto. A quei tempi, semplicemente non sapevano”, ha aggiunto Merbs.