Nel 2018 sono stati effettuati 319 trapianti in Emilia-Romagna – con oltre un paziente su tre residente in altre regioni d’Italia – grazie a 114 donatori. Sono calati in un anno i pazienti in lista d’attesa – da 1.143 a 1.131 – mentre sono aumentate nei Comuni le registrazioni della propria volonta’ sulla donazione: l’80% lo fa per dire ‘si”. E’ il bilancio che fa la Regione in occasione della Giornata nazionale dei trapianti che si celebra domani, 14 aprile.
Dai dati del Centro regionale di riferimento per i trapianti Emilia-Romagna, snodo che ha sede al Sant’Orsola di Bologna, emerge che dei 319 trapianti effettuati (in leggero calo rispetto al 2017, quando erano stati 339), 183 sono stati di rene, di cui 35 da vivente, con un significativo incremento rispetto ai 21 del 2017; 17 trapianti di cuore, di cui uno pediatrico, 111 di fegato e 8 di polmone. Le Ausl Irccs di Reggio Emilia, l’Aou di Parma e l’Aou di Modena celebrano la Giornata dei trapianti con un primato: il primo prelievo multi organo a cuore fermo.
Un intervento, a Reggio Emilia, che ha coinvolto 30 professionisti tra medici e infermieri. Il prelievo e’ stato eseguito su un donatore di 67 anni, attraverso l’impiego dell’Ecmo, l’apparecchiatura che consente la circolazione sanguigna extracorporea e quindi l’ossigenazione degli organi.
“Nelle procedure standard – spiega Sandra Rossi, direttore della 1 Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Parma – il prelievo di organi e’ effettuato a cuore battente, su un donatore in morte encefalica. In questo caso invece e’ stato il cuore a essersi fermato e gli organi sono stati preservati grazie alle procedure di perfusione extracorporea con Ecmo”.