Tubercolosi, una patologia resistente: più della metà dei casi di origine straniera

Lo stato attuale della diffusione della malattia nei dati raccolti dall'ECDC e dall'OMS in Europa: permangono di casi di tubercolosi multiresistente
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In questo momento storico, possiamo affermare che la tubercolosi nel nostro Paese rientra nelle patologie a bassa incidenza ma al tempo stesso permangono casi ad alta resistenza ed estrema resistenza.

A fare luce sulla situazione attuale e stato il il documento congiunto ECDC e OMS Europa “Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2019“. L’Italia rientra tra i Paesi a bassa incidenza di malattia (<20/100.000). Nel 2017 sono stati notificati 3944 casi di tubercolosi che corrisponde a un’incidenza nella popolazione di 6,5 su 100.000 abitanti, in leggero calo rispetto agli ultimi 10 anni.

Dai dati si legge anche che dal 2012 al 2016 in Italia il tasso di notifica di Tbc è diminuito in media del 1,8% per anno. Dei casi totali notificati nel 2017, 3.828 sono stati classificati come casi nuovi (non precedentemente trattati). Il 70,3% dei casi totali ha presentato una tubercolosi polmonare.
Dei casi notificati 66 sono di tipologia multiresistente (Mdr-Tb, 2,5% del totale dei casi notificati) di cui 5 estremamente multi resistente (Xdt Tb). Il 66,2% dei casi totali notificati si è verificato in persone di origine straniera. Il 12,3% (in cifre 470) dei casi totali incidenti di Tbc in Italia avevano una coinfezione Hiv-Tb.

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