Tumori: 1 malato su 4 escluso dalla radioterapia, a Milano “The super run”

Milano 'capitale' della radioterapia e dello sport contro il cancro. Si tiene nel capoluogo lombardo la quinta edizione la corsa europea 'The Super Run', promossa dalla Società europea di radioterapia e oncologia (Estro) con un doppio obiettivo
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Milano ‘capitale’ della radioterapia e dello sport contro il cancro. Si tiene nel capoluogo lombardo la quinta edizione la corsa europea ‘The Super Run’, promossa dalla Società europea di radioterapia e oncologia (Estro) con un doppio obiettivo: ricordare i benefici dell’attività fisica nella lotta ai tumori; contrastare le fake news sulle radiazioni anticancro, abbattendo gli ostacoli che ancora oggi escludono un quarto dei malati. L’appuntamento è per domenica 28 aprile a margine del 38esimo Congresso europeo di Estro, in programma nella metropoli meneghina dal 26 al 30 aprile.

La corsa di 5 chilometri partirà alle 19 dal MiCo-Milano Convention Centre ed è aperta a tutti. “Secondo uno studio recente – sottolineano gli organizzatori – la pratica di uno sport o di semplice esercizio fisico praticato con una certa costanza aiuta a potenziare il vigore fisico e a limitare la stanchezza. Anche nei pazienti con un tumore in fase relativamente avanzata, la pratica regolare di un’attività motoria aiuta a migliorare alcuni parametri cardiovascolari e ad affrontare la terapia più serenamente”.

L’impegno di Estro e della sua Fondazione Estro Cancer Foundation sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione prosegue da anni. In particolare, nel 2017 – in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Marie Curie – hanno lanciato la campagna ‘Marie Curie Legacy’ con l’obiettivo di “diffondere una maggiore consapevolezza sui benefici della radioterapia, sottoutilizzata in Europa – evidenziano gli esperti – nonostante gli ultimi progressi scientifici compiuti in questo ambito e il crescente bisogno di terapie efficaci, anche in combinazione con la chemioterapia”.

“In Italia – calcola Umberto Ricardi, presidente di Estro che riunisce oltre 7 mila specialisti europei – potrebbero beneficiare della radioterapia quasi 200 mila nuovi pazienti ogni anno. Tuttavia sussistono significative barriere di accesso di diverso tipo, che fanno sì che anche nel nostro Paese si realizzi una situazione simile a quella europea in cui, secondo quanto emerso da una recente ricerca, un paziente su 4 rimanga escluso dalla radioterapia”.

“La radioterapia è indicata in almeno il 50% dei pazienti oncologici e nel 40% di quelli trattati con finalità curativa, per i vantaggi legati alla facilità di somministrazione e ai suoi limitati effetti collaterali – afferma Stefano Maria Magrini, presidente dell’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (Airo) – Inoltre, i recenti progressi della ricerca scientifica hanno fatto evolvere la radioterapia in un trattamento sempre più mirato, in grado di individuare e curare la zona interessata dal tumore, senza coinvolgere i tessuti sani circostanti. Questo consente una sempre maggiore integrazione con la terapia farmacologica”.

Eppure “esistono falsi miti che, ingiustificatamente – avvertono gli esperti – fanno percepire la radioterapia come una pratica sorpassata e limitata ai casi in cui non sia possibile intervenire con la chirurgia”. “La radioterapia – precisa invece Magrini – è indicata, fra l’altro, nelle neoplasie che hanno una maggiore incidenza in Italia come il tumore al polmone, alla mammella e alla prostata. Può essere impiegata sia in fase iniziale, in alternativa a un intervento chirurgico se il tumore è di piccole dimensioni e circoscritto, sia in fase post-operatoria come trattamento preventivo, sia in pazienti con metastasi e in associazione ad altre terapie oncologiche”.

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