Non si arresta il difficile percorso della ricerca per contrastare i tumori. Un nuovo studio dichiara di aver scoperto almeno 600 “punti deboli” che potrebbero essere sfruttati in futuro per una terapia.
A scoprirli con una analisi certosina di oltre 20 mila geni tumorali è stato uno studio coordinato dal Wellcome Sanger Institute inglese pubblicato su Nature.
I ricercatori britannici hanno analizzato i geni, provenienti da 300 tumori cresciuti in laboratorio di 30 tipi diversi, utilizzando la tecnica CRISPR di editing del DNA. Dall’analisi sono emersi 6 mila geni cruciali, di cui almeno uno dei tumori trattati aveva bisogno per sopravvivere.
Alcuni di questi spiegano gli autori, non possono essere usati per nuove cure perché indispensabili anche alle cellule sane, altri sono già obiettivo di terapie, ma 600 suggeriscono strategie ancora inesplorate.
“Stiamo capendo solo ora che cosa succede nelle cellule tumorali per riuscire a ‘sparare’ solo a loro e non a tutto il corpo – spiega Fiona Began, uno degli autori, alla BBC -. Questo è il primo passo per mettere un mirino laser nel nostro fucile.”