La biopsia potrebbe presto diventare un video 3D “in diretta” dall’interno del corpo umano, grazie a un nuovo sistema matematico che rielabora le informazioni raccolte da un comune microendoscopio a fibre ottiche: il nuovo metodo, descritto su “Science Advances”, è stato messo a punto da ricercatori della Rmit University a Melbourne e potrebbe consentire di fare un passo avanti verso la biopsia ottica 3D per migliorare la precisione di diagnosi e interventi chirurgici. “La visione stereoscopica è tipica della vista umana e ci permette di vedere un oggetto da due punti di vista differenti processando le informazioni nel cervello per percepire la profondità“, ha spiegato il primo autore della ricerca Antony Orth. “Abbiamo dimostrato che è possibile fare qualcosa di simile usando le migliaia di sottili fibre ottiche presenti in un microendoscopio: queste fibre catturano normalmente immagini da diversi punti di vista, dando la percezione della profondità sulla microscala. Il nostro metodo consente di processare tutte quelle microscopiche immagini e combinare le varie prospettive per visualizzare in profondità il tessuto da esaminare in un’immagine a tre dimensioni“.