Una ricerca del Centro internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, basandosi sui dati di oltre 70 istituti scientifici nel mondo, ha rilevato che anche di fronte ai tumori non siamo tutti uguali: le differenze sociali incidono sui fattori di rischio e sulla probabilità di sviluppare la malattia, sulla diagnosi, sui trattamenti e sull’accesso alle cure palliative.
Gli abitanti dei Paesi più sviluppati hanno maggiore possibilità di ammalarsi di cancro a causa dei fattori di rischio legati all’ambiente e agli stili di vita, mentre il tasso di mortalità è più alto tra chi vive nei Paesi in via di sviluppo a causa delle scarse possibilità di diagnosi e di trattamenti immediati. Le popolazioni più a rischio sono i popoli autoctoni, le minorante etniche e i rifugiati.
Dipende dal livello socio-economico anche la tipologia di tumore: a livelli più bassi corrispondono maggiori probabilità di ammalarsi di cancro legato all’alcol, al tabacco, alla cattiva alimentazione o alle infezioni.