Anche la Tunisia non vuole rimanere indietro nella corsa allo spazio ed annuncia la sua discesa in campo tramite un accordo firmato ieri nel Centro di ricerca digitale della città di Sfax, centro economico del paese situato circa 270 chilometri a sud di Tunisi. Il progetto metterà in cantiere il primo satellite della Paese grazie a una collaborazione con i russi, obiettivo: entrare in orbita nel 2020.
Il contratto è stato stipulato tra l’imprenditore tunisino Mohamed Frikha, fondatore della holding di ingegneristica e tecnologia Telnet, e l’amministratore delegato della compagnia russa GK Launch Services, Alexander Serkin, accompagnato da una delegazione di alto livello.
Il progetto che prende il nome di Challenge One rientra in un più vasto programma di ricerca scientifica e innovazione che mira al lancio di ben 30 satelliti. Il primo ad essere lanciato appunto il Challenge One, che sarà lanciato nel 2020 dal razzo russo Soyuz-2.1. Il gruppo Telnet ha firmato anche un accordo di collaborazione con il Centro di ricerca digitale Sfax nel settore aerospaziale.
“Il progetto porrà la Tunisia in una posizione avanzata nella tecnologia spaziale e contribuirà alla creazione di posti di lavoro per le competenze tunisine, incoraggiando centri di ricerca scientifica in questo campo in Tunisia“, dichiara Mohamed Frikha, amministratore delegato di Telnet.
“Questo progetto aprirà la strada ad altri aspetti della cooperazione tra Russia e Tunisia nel settore spaziale, di progettazione e lancio di satelliti,” dichiara Alexander V. Serkin Ad di GK Launch Services, specializzata in contratti commerciali per il lancio di veicoli spaziali utilizzando i vettori Soyuz-2 da basi russe.
Marginalmente alla cerimonia inoltre è stato firmato un accordo quadro tra il Gruppo Telnet e il centro di ricerca digitale di Sfax per l’analisi e l’elaborazione dei dati nel settore aerospaziale.