La governatrice dell’Alabama ha firmato il provvedimento di legge che vieta – di fatto – l’aborto. La legge è passata in Senato grazie ai voti di 25 senatori repubblicani, tutti maschi. “Per i molti sostenitori di questo provvedimento – ha twittato la governatrice Kay Ivey – questa legge serve a testimoniare in modo possente la profonda convinzione della gente dell’Alabama che ogni vita è preziosa ed è un dono sacro di Dio“. Nel firmare la legge la governatrice repubblicana ha riconosciuto che il provvedimento, il quale vieta l’aborto in tutti i casi, compreso stupro ed incesto, tranne nei casi in cui sia in grave pericolo la vita della madre, e stabilisce pene fino 99 anni di carcere per i medici che praticano l’aborto – potrebbe non essere applicabile perché in contrasto con la Roe v.Wade, la sentenza della Corte Suprema che negli anni settanta ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.
“Dobbiamo sempre rispettare l’autorità della Corte Suprema anche quando non siamo d’accordo con le sue decisioni”, ha aggiunto Ivey che poi ha però ha ricordato come i repubblicani del suo stato che hanno approvato la legge “ritengano che sia arrivato il momento che la Corte Suprema ritorni su questa questione importante. E credono che questa legge possa essere l’occasione migliore perché questo avvenga“, ha concluso la repubblicana. Lo scopo principale di questa nuova offensiva legislativa contro l’aborto da parte di stati ultraconservatori come Alabama e Georgia, è quello di far arrivare queste leggi in una Corte Suprema dove, dopo le nomine dei due giudici da parte di Donald Trump, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh, gli equilibri sono cambiati a vantaggio dei conservatori.
E dopo l’approvazione della legge in Alabama, che vieta l’aborto anche in caso di incesto o stupro, un altro Stato Usa si appresta a varare una nuova stretta sull’interruzione di gravidanza. Il Senato del Missouri ha approvato una legge che limita a 8 settimane, rispetto alle attuali 21 settimane e sei giorni, il periodo in cui si può abortire. Uniche eccezioni i casi di “emergenze mediche“, ma nemmeno in questo caso possono essere considerate tali lo stupro e l’incesto. Ora serve il voto della Camera dello Stato, controllata dai Repubblicani come il Senato.