Chi non conosce il gioco per videogames, Pac-Man? Si tratta di una sorta di tortina gialla “mangia-palline” che corre attraverso un labirinto perché inseguita da quattro fantasmi colorati. L’ideatore Tohru Iwatani, programmatore della Namco, probabilmente non pensava che avrebbe avuto tanta fortuna. Il gioco è stato pubblicato per la prima volta dalla Midway Games il 10 maggio 1980 nel formato arcade da sala giochi. La popolarità fu immediata e le versioni nel corso degli anni cambiarono, aggiornandosi costantemente, fino a farlo diventare oggi un classico tra i videogames.
Ma non solo. Perché i terrapiattisti, la setta che conta centinaia di adepti in tutto il mondo secondo i quali la terra sarebbe piatta (clicca qui per saperne di più: “La terra è piatta, i dinosauri non sono mai esistiti e prima di noi c’erano i Giganti”: le esilaranti teorie dei terrapiattisti), ne ha fatto una vera e propria teoria. I terrapiattisti sostengono che il nostro pianeta avrebbe anche delle “porte”, come in Pac-Man, in cui si entra da una parte e si esce dall’altra. Tale Darren Nesbit avrebbe anche presentato prove a sostegno: “Una è che basta uscire per accorgersi che il pianeta chiaramente non è in movimento. L’altra è che non importa dove vivi in questa presunta palla, sembra sempre che tu stia sulla sommità, mentre qualcuno dovrebbe vivere di fianco, e altri a testa in giù”. E quando si viaggia sempre in una direzione e si ritorna al punto di partenza? Cosa accade? Qui entra in gioco Pac-Man: “Una possibilità logica è che lo spazio-tempo si richiuda, e quando si arriva ad una estremità si ricompare dall’altra”.