L’Apollo 10 partiva 50 anni fa, la prova generale dello sbarco sulla Luna faceva esultare: “Siamo vicini, piccola!”

A 50 anni dalla missione Apollo 10, la prova generale dello sbarco: tutta l'emozione di chi ha visto la superficie lunare da vicino per la prima volta
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Domani saranno passati esattamente 50 anni della missione Apollo 10, ovvero la prova generale per il primo sbarco sulla Luna – che appena due mesi dopo – avrebbe aperto la strada all’Apollo 11.
Protagonisti della missione furono gli astronauti Thomas Stafford, John Young ed Eugene Cernan, tutti veterani del programma Gemini della NASA che portarono il modulo lunare soprannominato Snoopy – ispirandosi ad uno dei personaggi principali dei Peanuts, creati da Charles M. Schulz – fino a 15,6 chilometri dalla superficie della Luna.
La missione partita il 18 maggio 1969 dalla base dell’Air Force di Cape Canaveral – che allora si chiamava Cape Kennedy – Apollo 10 è stata la quarta missione con equipaggio nel programma spaziale Apollo della NASA, e la seconda  – dopo Apollo 8 – che è entrata nell’orbita lunare. Una vera e propria prova generale finalizzata a testare tutti i componenti e le procedure, in vista del primo atterraggio sulla Luna, con l’ordine di avvicinarsi alla superficie con il modulo lunare ma senza atterrare. La prova fu impeccabile.

Mentre il comandante Young rimase nel modulo di comando soprannominato Charlie Brown, Stafford e Cernan, che erano a bordo di Snoopy, si staccarono per dirigersi sulle pianure vulcaniche del Mare della Tranquillità. La vista del paesaggio lunare, segnato da crateri da impatto, fu sorprendente ed emozionante per l’equipaggio. Le trascrizioni delle loro conversazioni rivelano che a un certo punto Stafford osservò: “Sembra che ci stiamo avvicinando così tanto che tutto ciò che dobbiamo fare è solo mettere giù il gancio di arresto e siamo li‘”, riferendosi al gancio che permette l’arresto degli aerei sul ponte di volo di una portaerei. Cernan con altrettanta emozione e a un certo punto esclamò, “Siamo vicini, piccola!“.

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