Asma e BPCO: una app aiuta i pazienti a controllare i sintomi

Giornata Mondiale dell’Asma: partita la campagna educazionale "APPlichiamoci per respirare meglio"
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In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, che si celebra ogni anno a maggio, è partita la campagna educazionale APPlichiamoci per respirare meglio, che mira a sensibilizzare la popolazione sui corretti stili di vita per la prevenzione delle malattie respiratorie croniche – in particolare asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) –, incoraggiare la diagnosi precoce e promuovere l’aderenza alla terapia. La campagna è promossa da FederASMA e ALLERGIE Onlus, SIP – Società Italiana di Pneumologia, SIMG – Società Italiana di Medicina Generale, e realizzata con il contributo incondizionato di Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi, azienda impegnata nella ricerca scientifica, principalmente nell’area delle malattie respiratorie.

A partire da maggio e per tutto il 2019, saranno organizzate Giornate di screening e consulti medici gratuiti presso gli ospedali, gli ambulatori di Medicina Generale e le piazze di diverse città italiane. Informazioni e consigli per respirare meglio saranno inoltre disponibili sui principali social network, dove sarà possibile rimanere aggiornati sulle prossime tappe della campagna.

Tra gli strumenti a disposizione dei pazienti, c’è “Io Respiro”, una app dedicata, che aiuta a monitorare l’intensità dei sintomi e l’impatto sulla vita quotidiana, oltre che a seguire correttamente la terapia.

Per chi soffre di malattie respiratorie, infatti, la cura non è un processo automatico, ma un’esperienza emotivamente intensa, in particolare se colpisce in giovane età, determinando una difficile accettazione della malattia e discontinuità nell’assunzione dei farmaci. È il caso dell’asma, che interessa, in Italia, oltre 450mila persone tra i 15 e i 24 anni[1]. Anche i pazienti con BPCO – oltre 3,5 milioni di italiani[2] – sono costretti a ‘fare i conti’ con sintomi invalidanti che, se non controllati, possono subire peggioramenti improvvisi.

Le malattie che ‘tolgono il respiro’ possono essere prevenute e trattate in maniera efficace, evitando che i sintomi interferiscano con la normale attività quotidiana (a scuola, al lavoro, nello svolgimento di attività fisiche), e riducendo il tasso di mortalità correlata. In Italia, si stima che le malattie respiratorie croniche, incluse asma e BPCO, siano la terza causa di morte[3], dopo le patologie cardiovascolari e i tumori. Tuttavia, in molti casi, a causa della sottovalutazione dei sintomi (mancanza di fiato e affanno, tosse frequente, sensazione di costrizione toracica), queste patologie vengono diagnosticate soltanto in fase avanzata, quando la funzione respiratoria è già significativamente compromessa.

“Arrivare precocemente alla diagnosi” – commenta Francesco Paolo Lombardo, Macroarea cronicità SIMG, Responsabile Settore pneumologia – “è fondamentale per intraprendere il prima possibile una terapia appropriata. A tal fine, le Giornate di screening organizzate nell’ambito della campagna in numerose città italiane, intendono promuovere una maggiore consapevolezza su asma e BPCO, e sensibilizzare i cittadini, in particolare fumatori ed ex fumatori, a sottoporsi alla spirometria, un esame semplice e non invasivo che valuta la funzionalità polmonare. Anche presso gli studi di Medicina Generale, insieme al test spirometrico verranno offerti consulti medici gratuiti, facendo leva sul rapporto di fiducia e comunicazione diretta con il paziente, e sulla conoscenza di possibili comportamenti a rischio”.

Altro fattore chiave, ai fini di una corretta gestione della malattia, è una somministrazione dei farmaci attenta e regolare da parte del paziente. Al contrario, si calcola che circa il 30% dei soggetti in trattamento, sia per asma, sia per BPCO, non è aderente alla terapia prescritta[1], in particolare nei periodi in cui si registra un miglioramento della sintomatologia.

“Per le malattie croniche, già dopo pochi mesi, si registra un drastico calo dell’aderenza che, tra i soggetti asmatici, può arrivare anche a meno del 15%”, afferma Carlo Lombardi, Responsabile Unità di Allergologia e Pneumologia, Ospedale Poliambulanza di Brescia. “Un valido supporto in tal senso, oltre alla disponibilità di regimi terapeutici semplificati e device di facile utilizzo, è rappresentato dalla mobile health. In particolare, la app “Io Respiro” è stata sviluppata per misurare il grado di intensità del disturbo, chiedendo al paziente una valutazione dei propri sintomi, e per facilitare la sua partecipazione attiva alle raccomandazioni sul programma terapeutico. Questo strumento risulta molto utile anche per i medici, in quanto fornisce indicazioni importanti rispetto al comportamento del paziente in termini di aderenza alla terapia prescritta”.

“Molti pazienti asmatici fanno affidamento sulla terapia sintomatica ‘al bisogno’, a scapito della terapia di fondo, in quanto non hanno la giusta consapevolezza dell’infiammazione cronica sottostante l’asma, e dell’importanza di intervenire su questo processo, oltre che sui sintomi. Inoltre, l’utilizzo, in alcuni casi, di più inalatori, genera confusione, che si unisce al disagio provato per la malattia, in particolare in giovane età, e concorre all’abbandono della terapia”, dichiara Carlo Filippo Tesi, Presidente di FederASMA e ALLERGIE Onlus. “Per questo motivo, l’alleanza medico-paziente ha un valore fondamentale. Al medico spetta il compito di porsi in maniera empatica nei confronti del paziente, aiutandolo ad assimilare la terapia nella sua routine, e rassicurandolo sulla possibilità di condurre una vita normale con l’asma, purché adeguatamente controllata”.

È anche a questi pazienti che si rivolge la campagna social “APPlichiamoci per respirare meglio”, attiva sulle piattaforme Facebook, Instagram e LinkedIn (@campagnaapplichiamoci), dove sarà possibile ricevere informazioni semplici e chiare su asma e BPCO, validate dal board scientifico del progetto, scoprire consigli utili per preservare la salute respiratoria, conoscere le funzionalità della app “Io Respiro”, e rimanere sempre aggiornati sul calendario delle Giornate di screening.

“L’impegno di Chiesi nell’area respiratoria ha l’obiettivo di mettere a disposizione dei pazienti soluzioni terapeutiche efficaci e con modalità di assunzione semplificate, in grado di favorire l’aderenza e consentire una vita il più normale possibile”, commenta Raffaello Innocenti, Direttore Generale di Chiesi Italia. “Per rispondere ai bisogni e alle aspettative dei pazienti, all’impegno per la ricerca scientifica, realizzata in Italia, si affianca il supporto alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione e allo sviluppo delle tecnologie digitali che possono giocare un ruolo chiave nella gestione quotidiana del percorso di cura per i tanti pazienti affetti da malattie respiratorie croniche”.

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