Le chiamano ‘spignattatrici’ e sono delle youtuber prodighe di consigli su come realizzare cosmetici casalinghi. Gli esperti mettono in guardia dalla pericolosità di queste ‘ricette’. Con possibili risvolti penali. L’allarme arriva dal 40.esimo congresso della Società italiana di medicina estetica (Sime) che si apre oggi a Roma.
“I cosmetici non sono più pozioni magiche – commenta Emanuele Bartoletti, presidente Sime – per complessità, studi scientifici e indicazioni possono quasi essere paragonati a un farmaco. E come un farmaco dovrebbero essere prescritti. Di certo, mischiare sostanze di origine non certa, in condizioni di non sterilità, espone a un sensibile aumento del rischio di allergie, che in molti casi invece queste promotrici vorrebbero scongiurare”.
“I prodotti fatti in casa presentano rischi che sfuggono a quanto stabilito e sanzionato nel Regolamento 1223/2009 in materia di cosmetici – afferma l’avvocato Alexia Ariano – il fenomeno delle ‘spignattatrici’ nasce da internet, ma parte dalle aziende, che da un lato hanno creato dei prodotti personalizzabili che possono essere in parte ‘assemblati’ a casa dal consumatore e dall’altro hanno esasperato l’interesse per il green usando strategie di marketing”. Da qui il fenomeno parallelo, una sorta di concorrenza casalinga composta da un piccolo esercito di appassionate, che su blog e canali Youtube divulgano ricette di prodotti cosmetici a un seguito discretamente nutrito di persone che le riproducono.
Sembrerebbe una pratica tutto sommato innocente, ma non è così: “E’ un modo di fare cosmetica che rischia di presentare problemi per l’utente, per la sua sicurezza – continua l’avvocato – sono prodotti fatti con ingredienti comprati online, che non possono essere correttamente valutati da chi non possiede solide competenze, che presentano problemi di conservazione, stabilità, rischio di contaminazione e di provocare allergie”.
I cosmetici ‘fai da te’ possono poi avere risvolti sgradevoli soprattutto se vengono regalati a terze persone: “In questo caso (poiché si va a minare la sicurezza altrui) si rischiano conseguenze penali. Occorre una seria riflessione sulle insidie nascoste nel rapido evolversi del mercato cosmetico on-line, cercando risposte rapide ed efficaci in grado di fronteggiare le insidie che uno sviluppo costante richiede”, conclude il legale.