La deforestazione nell’Amazzonia brasiliana sta avanzando in modo drammatico: in base a dati ufficiali, nella prima meta’ di maggio sono stati eliminati in media 19 ettari all’ora. Nei primi quindici giorni di questo mese, 6.880 ettari sono scomparsi, un’area equivalente a circa 7.000 campi da calcio, secondo quanto emerso dal Sistema di rilevamento della deforestazione in tempo reale attraverso le informazioni satellitari dell’Istituto di ricerca spaziale.
Tra lo scorso agosto ed aprile, 8.200 ettari di vegetazione sono stati eliminati illegalmente in aree sotto la protezione dello Stato, in cui la deforestazione dovrebbe essere pari a zero. La deforestazione osservata nella prima meta’ di maggio e’ del 100% superiore a quella verificatasi nello stesso periodo dell’anno scorso.
Questi numeri, che sono i peggiori negli ultimi dieci anni, confermano le denunce su un aggravamento della situazione avanzate da ong ambientaliste come il Wwf, tra gli altri, nonostante le smentite del ministero dell’Ambiente. Il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, difende l’espansione delle aree occupate dagli agricoltori e dalle imprese di minerazione nelle varie aree dell’Amazzonia, comprese le riserve indigene. La foresta tropicale brasiliana e’ la piu’ estesa del mondo e si trova nella regione amazzonica con un’area di oltre 4 milioni di chilometri quadrati, pari al 50% del territorio brasiliano. Una delle aree piu’ colpite a maggio e’ stata la Foresta di Jamanxim, situata vicino all’autostrada Trans-Amazonnica BR-163, che e’ soggetta a disboscamenti sostenuti dai trafficanti di legname.