Cannabis light, i commercianti: “la sentenza della cassazione non determina la chiusura”

Preoccupazione dei commercianti dopo la sentenza della corte di cassazione: la cannabis light, a basso contenuto di THC, non determina secondo Federcanapa la chiusura dei negozi
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La soluzione delle sezioni unite penali della Corte di Cassazione non determina secondo Federcanapa la chiusura generalizzata dei negozi che offrono prodotti a base di canapa“.

Lo sostiene in una nota Federcanapa spiegando che “il testo della soluzione dice chiaramente che la cessione, vendita e in genere la commercializzazione al pubblico di questi prodotti è reato salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante“.

Per questa motivazione la Cassazione ha ritenuto che condotte di cessione di derivati di canapa industriale privi di efficacia drogante non rientra nel reato di cui all’art. 73 del T.U. Stupefacenti.
Da anni – sottolinea la nota di Federcanapa- la soglia di efficacia drogante del principio attivo THC è stata fissata nello 0,5% come da consolidata letteratura scientifica e dalla tossicologia forense. Pertanto non può considerarsi reato vendere prodotti derivati delle coltivazioni di canapa industriale con livelli di THC sotto quei limiti“. “Ci auguriamo che anche le forze dell’ordine si attengano a questa netta distinzione tra canapa industriale e droga nella loro azione di controllo e che non si generi un clima da ‘caccia alle streghe‘ con irreparabili pregiudizi, patrimoniali e non, per le numerose aziende del settore. Ogni ulteriore considerazione dovrà essere rimandata alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza da cui potrà essere desunto l’impianto logico-giuridico seguito dalla Corte e che potrà fornire ulteriori spunti di riflessione“.

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