“La curcuma è una spezia sempre più utilizzata che io consiglio ai miei pazienti, ma con i dovuti accorgimenti – così il dott. Vincenzo Liguori, biologo e nutrizionista, spiega attraverso la propria pagina Facebook come e in che misura utilizzare la curcuma e gli integratori che la contengono – . E’ di pochi giorni fa la notizia del ritiro dal mercato di integratori alla curcuma, messi fuori commercio per rischio di epatite. Mi capita spesso che i pazienti mi chiedano prodotti simili, magari dopo aver visto la pubblicità sui social – precisa Liguori –, ma si tratta perlopiù di prodotti di pessima qualità, nonostante il largo utilizzo, e con prezzi a dir poco esagerati”.
“La curcuma – illustra l’esperto – ha un molecola molto grande e per poter oltrepassare i villi intestinali necessita di un veicolo. Per la preparazione di molti integratori viene utilizzato il pepe nero. Quest’ultimo, andando ad irritare le mucose intestinali, fa sì che la curcuma riesca ad oltrepassare la barriera costituita dai villi, creando ovviamente controindicazioni a livello gastrointestinale.
“C’è da dire inoltre che questo tipo di curcuma viene spacciata per dimagrante, ma in realtà non lo è assolutamente. Serve a tutt’altro: è un antitumorale, un potente antinfiammatorio, è utile per le articolazioni e per le cartilagini. Visto che il pepe nero, soprattutto in quelle quantità, è irritante, io consiglio sempre un altro tipo di curcuma, altamente bio-disponibile, e bio-ottimizzata. E’ la curcuma micellare, inglobata in piccole micelle in grado di oltrepassare la barriera senza creare danni”.
“Si tratta di un tipo di curcuma fino a 1300 volte più bio-disponibile rispetto alla curcuma normale – conclude il nutrizionista -, dunque le compresse assunte vengono assorbite completamente dall’organismo, senza creare danni e senza effetti gastrointestinali indesiderati“.