L’ananas, più di altri frutti, può influenzare la glicemia. La frutta, in generale, contiene carboidrati in grado di far aumentare i livelli di glucosio nel sangue, ma allo stesso tempo è fondamentale per l’organismo grazie al suo contenuto di fibre, vitamine e minerali. Ci sono alcuni frutti che hanno un basso indice glicemico (IG), e dunque influiscono meno sui livelli di zucchero nel sangue. L’ananas è però uno di quelli che contengono un IG medio, il che significa che può avere un maggiore effetto sul glucosio nel sangue rispetto ad altri tipi di frutta.
L’ananas è dunque da evitare in caso di glicemia alta o diabete? Assolutamente no. E’ sufficiente prendere dei piccoli accorgimenti per evitare pericolosi picchi glicemici. Innanzitutto non abusarne, soprattutto dopo i pasti, e poi abbinarlo a proteine o grassi buoni, come noci, semi o avocado, in maniera tale da limitarne gli effetti sui livelli di zucchero nel sangue.
Ciò che si abbina, all’ananas come anche ad altri alimenti, è fondamentale per il controllo della glicemia. Se, ad esempio, mangiamo ananas insieme a carboidrati ricchi di fibre, proteine e grassi buoni, l’indice glicemico sarà più basso, e verrà dunque ridotto il picco di zucchero nel sangue. Questo piccolo accorgimento, inoltre, permette di sentirsi più sazi e più a lungo.
La maturazione dell’ananas è un altro fattore importante: più è matura, più l’indice glicemico risulterà alto. E’ opportuno inoltre mangiarla sempre fresca o surgelata: evitare quella in scatola o sciroppata perché contiene zuccheri aggiunti, proprio come i succhi di frutta, in genere sconsigliati per chi ha problemi di glicemia alta.
Prestare attenzione a questi particolari è fondamentale, anche perché l’ananas fa bene, e dunque consumarlo all’interno di una dieta sana è consigliato: contiene vitamina C, manganese, fibre, vitamina A e vitamine del gruppo B.