Da sabato 11 a domenica 19 Maggio prossimi torneranno ad aprirsi al pubblico le “cattedrali dell’acqua”, tradizionale simbolo della Settimana Nazionale della Bonifica ed Irrigazione, dedicata quest’anno al tema “Acqua è…”, in sintonia con l’omonimo concorso fotografico, cui hanno partecipato oltre 400 opere ed i cui vincitori saranno premiati, giovedì prossimo, dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. A promuovere la manifestazione, che interessa tutta Italia, è l’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI); saranno centinaia gli appuntamenti lungo la Penisola: dalle ciclopasseggiate ai concorsi scolastici, dalle visite guidate agli spettacoli in iimpianti idraulici, dalle pagaiate alle mostre.
Grande attenzione sarà dedicata allo stato delle risorse idriche, in particolare di quelle irrigue, da cui dipende l’85% del “made in Italy” agroalimentare, che dà lavoro a 3.300.000 persone, cioè il 13,2% degli occupati nel nostro Paese. Un ettaro irrigato vale mediamente 13.500 euro in più; tale incremento raggiunge l’82% per le coltivazioni orticole, il 48% per i prati destinati all’alimentazione animale, il 35% per i frutteti, il 27% per i seminativi quali mais e riso.
L’acqua irrigua, però, è anche ambiente e sono una sessantina, i siti naturalistici, idraulicamente gestiti dai Consorzi di bonifica: in testa Lombardia e Toscana, seguite da Veneto e Puglia.
Tra gli appuntamenti del primo week-end della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione: l’inaugurazione della Casa dell’Acqua a Castelvetro, nel modenese e di un nuovo impianto pluvirriguo a Pojana, nel vicentino; in provincia di Terni si potranno visitare gli impianti idraulici di “Cabina Le Sore”, mentre, a Codigoro nel ferrarese, le centrali idrovore potranno essere raggiunti anche con escursioni in kayak e sup.
Da domani al via la Settimana Nazionale della Bonifica ed Irrigazione: grande attenzione alle risorse idriche
Grande attenzione sarà dedicata allo stato delle risorse idriche, in particolare di quelle irrigue, da cui dipende l’85% del “Made in Italy” agroalimentare
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