L’Italia potrebbe risparmiare oltre 700 milioni di euro all’anno in bollette su un totale di circa 10 miliardi. E’ la stima, dei ricercatori del Cesisp, dei costi del mancato ricorso, in alcune regioni, a impianti di trattamento e termovalorizzazione in sostituzione delle discariche. Sarà questo uno dei temi al centro del convegno annuale organizzato dal Cesisp, il Centro di Economia e regolazione dei servizi, dell’industria e del settore pubblico dell’Università di Milano-Bicocca. L’appuntamento è per lunedì 20 maggio in Aula Martini (Edificio U6, piazza dell’Ateneo Nuovo 1).
L’incontro servirà a tracciare un bilancio sul servizio di gestione dei rifiuti urbani alla ricerca di possibili modelli virtuosi per il futuro. Sarà anche presentata la prima classifica in Italia delle città più performanti sul piano della sostenibilità e dell’economia circolare, ovvero di quell’economia basata sul riutilizzo delle risorse e sulla riduzione degli sprechi, all’insegna dell’eco-sostenibilità.
Dopo i saluti di Arturo Patarnello, direttore del dipartimento di Scienze economico-aziendali e diritto per l’economia, e di Livia Pomodoro, presidente del comitato scientifico Base (Bicocca ambiente società economia) dell’ateneo, al centro della sessione mattutina (ore 10-13.30) sarà il primo dei due argomenti: la regolazione della gestione dei rifiuti urbani.
Confrontandosi con i rappresentanti delle istituzioni e dei principali operatori del settore, Massimo Beccarello e Giacomo Di Foggia, rispettivamente direttore scientifico e ricercatore del Cesisp, affronteranno il tema con un focus sulla governance del settore tra politiche comunitarie e regolamentazione del ciclo integrato dei rifiuti urbani, sul modello di mercato, sugli obiettivi della regolazione incentivante e sul sistema Tariffario Efficiente per promuovere comportamenti virtuosi degli utenti.
Nella sessione pomeridiana del convegno (ore 14.30-17) verrà presentata una mappatura delle politiche di economia circolare adottate nei centri urbani italiani con oltre 300mila abitanti. Con una particolare attenzione al caso milanese. Basandosi su una serie di venti indicatori, dalla produzione fotovoltaica alla raccolta differenziata, dalla presenza di volontariato al fatturato delle vendite dell’usato, dalla diffusione di auto elettriche o in sharing all’utilizzo dei trasporti pubblici, i ricercatori del Cesisp hanno stilato una classifica delle principali città italiane, uno strumento di analisi e supporto che sarà utile sia alla comunità scientifica che alle autorità locali e nazionali.