Emicrania: dolci, formaggi e vino non scatenano attacchi. I “colpevoli” sono 2 particolari comportamenti

Emicrania: ecco chi è più colpito, sotto accusa dei comportamenti "irregolari"
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L’attesa di un attacco di mal di testa può essere un incubo. “I pazienti spesso cercano di evitare quei fattori che associano all’arrivo del dolore. C’è chi chiama in causa i dolci, un particolare tipo di vino, o il formaggio. E lo elimina dalla dieta per un po’, trovando all’inizio qualche beneficio. Peccato però che dopo un po’ l’emicrania ritorni“. Parola di Messoud Ashina, neurologo dell’University of Copenhagen (Danimarca), che dal 13esimo Congresso dell’European Headache Federation (Ehf) in corso ad Atene punta il dito su due elementi: “Mancanza di sonno e turni di lavoro sballati. In questo caso assicura – non abbiamo dubbi che favoriscano gli attacchi“.
Non ci sono evidenze, invece, se non aneddotiche, per quanto riguarda dolci, formaggio e vino. C’è però il fatto che, quando sta per arrivare un attacco di emicrania, in genere si ha voglia di mangiare qualcosa di dolce. Se lo si fa, e poi arriva il dolore, ecco che si finisce per associare l’attacco” al dolcetto, spiega Ashina. “E’ chiaro che sulle cause del mal di testa, e di questa particolare forma che si manifesta spesso con un dolore laterale, nausea, vomito, fastidio nei confronti di luce, rumori e odore, dobbiamo saperne di più“.
Secondo il neurologo, non è un caso che le donne siano più colpite: “Un ruolo importante è giocato dalle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale, tanto che spesso le donne stanno meglio una volta in menopausa“. Da approfondire il ruolo del clima. “C’è anche la questione della predisposizione genetica di cui tenere conto. In generale, però – conclude Ashina – sappiamo che la mancanza di sonno favorisce l’emicrania, patologia che colpisce in particolare chi fa turni di notte e ha un’alimentazione irregolare, o lavora nel weekend: è il caso delle infermiere, ad esempio“.

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