Tensioni al corteo del Primo Maggio a Torino, dove la polizia ha bloccato un gruppo di No Tav che da piazza Vittorio stava cercando di raggiungere la testa del corteo passando dai portici di via Po, in scontro aperto con i rappresentanti del Pd. C’è stato qualche spintone, e il movimento No Tav ha gridato “vergogna, fuori la Digos dal corteo“.
“Per quanto ci siano stati alcuni dati positivi, ci sono ancora delle difficolta’ e il Primo Maggio e’ il momento in cui ci si interroga su queste difficolta’ ma anche di riflessione sul tema dell’innovazione tecnologica perche’ sia davvero un’opportunita‘”. Così il s indaco di Torino Chiara Appendino poco prima dell’inizio degli scontri. “Auspico – aveva detto Appendino – che il corte sia pacifico ed è responsabilità di ciascuno di noi di comportarsi in modo tale perché lo sia. La grande sfida del lavorola vinci se ciascuno fa la sua parte. Lavoro che è dignità, è la strada per avere soddisfazioni economiche, sociali personali e bisogna lavorare tutti insieme per questo diritto“. Quanto alla presenza in piazza del tema Tav, Appendino sottolinea che “non bisogna farlo diventare un corteo sì Tav o no Tav, non è questo il tema di oggi. Ma il lavoro e dobbiamo ricordarci quanto sia doveroso per ciascuno di noi lavorare per la dignità del lavoro“.
Il corteo, partito intorno alle 10, vede in testa Anpi, istituzioni e sindacati. “Oggi bisogna essere in piazza – ha dichiarato il segretario della Uil Gianni Cortese – per ribadire il valore lavoro per la vita delle persone, per chi c’e’ l’ha, chi non ce l’ha, per chi ha un lavoro precario. Torino e’ una citta’ – aggiunge – in cui bisogna trovare le risposte sia per i giovani, sia per gli anziani che vedono grosse difficolta’ a usufruire dei servizi sociali e sanitari e bisogna sfruttare il riconoscimento di area di crisi complessa per cercare di dare nuovo impulso a manifattura, automotive e aerospazio”.
Per il segretario della Cisl Domenico Lo Bianco, “il Primo Maggio e’ l’occasione per riflettere sul lavoro che manca, che cambia, sulla precarieta’, e su come dare voce alla nostra piattaforma per favorire crescita, sviluppo e creare buona occupazione”. Anche per la segretaria della Cgil Enrica Valfre’ oggi “e’ la festa delle persone che lavorano, che cercano un lavoro, dei pensionati. In una citta’ come Torino, e’ un momento importante per ribadire che il lavoro e’ centrale per lo sviluppo della citta’, del Paese e dell’Europa. Un giorno di festa ma anche di lotta per mettere insieme le richieste di ciascuno e farle diventare un’unica grande richiesta di tutti perche’ il lavoro torni a essere centrale, un lavoro con diritti che metta al centro la persona e il suo bisogno di dignita’ e liberta’“.
Anarchici, No Tav e forze antagoniste chiudono il lungo cordone di persone, con la testa del corteo che e’ appena giunta in piazza San Carla, dove e’ allestito il palco per gli interventi finali. “Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo, per portare alla citta’ le nostre idee di un movimento che e’ molto piu moderno di quanto lo vogliano far passare“, ha detto uno speaker No Tav. E poco dopo gli scontri.