Ictus e malattie cardiovascolari: saltare la colazione è un fattore di rischio

Il fatto che saltare la colazione faccia male alla salute non è solo un modo di dire o un luogo comune: aumenta il rischio di morte prematura per malattie cardiovascolari
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Il fatto che saltare la colazione faccia male alla salute non è solo un modo di dire o un luogo comune. In base ai risultati di uno studio pubblicato su JAAC, saltare la colazione aumenta il rischio di morte prematura dovuta a malattie cardiovascolari. «Il nostro studio sostiene i benefici del fare colazione nel supportare la salute cardiovascolare» scrive il primo autore della ricerca Shuang Rong, della Wuhan University of Science and Technology, in Cina. Lo studio ha coinvolto 6.550 persone, con un’età compresa tra i 40 e i 70 anni, che avevano partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey III del 1988-1994, intervistate sulle abitudini relative alla colazione.

I ricercatori hanno riportato che oltre la metà dei partecipanti (59%) consumava il pasto del mattino ogni giorno, mentre il 5,1% non faceva mai colazione, il 10,9% raramente e il 25% solo qualche volta. Durante i 19 anni di follow-up, il 9,5% dei partecipanti è deceduto a causa di malattie cardiovascolari. Le analisi sono state aggiustate per diversi fattori confondenti, come età, sesso, razza/etnia, stato socioeconomico, dieta, stile di vita, indice di massa corporea e rischi cardiovascolari. È stato stimato un hazard ratio per la mortalità cardiovascolare di 1,87% per il gruppo di persone che non facevano mai colazione rispetto a quello che la consumava abitualmente.

Ma non solo. La correlazione tra il saltare la colazione e la mortalità per malattie cardiovascolari si è stata rivelata più alta in caso di decesso per ictus. «Non è chiaro se l’associazione trovata sia di tipo causale» spiegano in un editoriale correlato Borja Ibáñez e Juan Fernández-Alvira, del Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares in Spagna, ma quel che è certo è che saltare la colazione identifica una popolazione a rischio per le malattie cardiovascolari.

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