India, Unicef: 10 milioni di bambini sul percorso del ciclone Fani

Il ciclone che attualmente colpisce l'India e quelli che hanno attraversato il Mozambico hanno causato gravi danni alla vita di migliaia di bambini
MeteoWeb

In India, 28 milioni di persone, di cui 10 milioni di bambini, vivono sul percorso di impatto del ciclone Fani: lo riporta l’Unicef in un comunicato specificando che circa 1 milione di persone sono state evacuate in preparazione di quello che è stato descritto come il ciclone più forte degli ultimi 20 anni.
Il ciclone che attualmente colpisce l’India e quelli che hanno attraversato il Mozambico in marzo e aprile hanno causato gravi danni alla vita di migliaia di bambini. Secondo l’Unicef dovrebbero essere un campanello d’allarme urgente per i leader mondiali sui gravi rischi che gli eventi meteorologici estremi rappresentano per la vita dei bambini.
Stiamo assistendo a una tendenza preoccupante“, ha detto Henrietta Fore, direttore generale dell’Unicef. “Cicloni, siccità e altri eventi meteorologici estremi stanno aumentando di frequenza e intensità. Come abbiamo visto in Mozambico e altrove, i paesi e le comunità più povere sono colpite in modo sproporzionato. Per i bambini già vulnerabili l’impatto può essere devastante“. “I bambini saranno i più colpiti da questi disastri“, ha detto Gautam Narasimhan, senior adviser dell’Unicef sui cambiamenti climatici. “Non si tratta di un’attività normale. Il cambiamento climatico è legato all’innalzamento del livello del mare e all’aumento delle precipitazioni associate ai cicloni, causando così una maggiore devastazione nelle zone costiere, ma anche nell’entroterra. Nel breve termine, i bambini più vulnerabili sono a rischio di annegamenti, malattie mortali come il colera e la malaria, malnutrizione dovuta alla ridotta produzione agricola e traumi psicologici, tutti elementi che si aggravano quando i centri sanitari e le scuole vengono colpiti. A lungo termine, i cicli di povertà possono protrarsi per anni e limitare la capacità delle famiglie e delle comunità di adattarsi ai cambiamenti climatici e di ridurre il rischio di disastri“.

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