“Se da una parte le piogge intense di questi giorni sono un toccasana dopo un inverno e un inizio primavera segnati dalla siccità, – affermano i tecnici di Coldiretti Padova – dall’altra registriamo dei disagi per gli agricoltori che devono lavorare in pieno campo e fare i conti con il terreno inzuppato dall’acqua, che rende difficoltoso l’accesso ai fondi agricoli”.
L’ondata di maltempo lascia il segno in campagna e Coldiretti Padova, insieme al Condifesa Padova, il consorzio padovano che si occupa della tutela delle produzioni agricole attraverso le assicurazioni agevolate per i coltivatori, sta tracciando un primo bilancio. “Abbiamo segnalazioni tra Veggiano e Mestrino – spiega Ettore Menozzi Piacentini, presidente di Condifesa Padova – per danni da eccesso di pioggia sui seminativi. Diversi ettari di mais saranno da riseminare perché l’allagamento ha provocato l’asfissia radicale e la conseguente mortalità delle piante. La grandine ha interessato l’area fra Trebaseleghe e Massanzago, con segnalazione di danni a seminativi orticole, uva e frutta”.
“Il vento forte si è fatto sentire in buona parte della provincia, – aggiunge Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Padova – soprattutto nell’alta padovana. Le forti raffiche possono danneggiare le strutture come le serre ma anche le coltivazioni all’aperto, e in particolare le piante che iniziano a fare i primi frutti. Notiamo infatti, proprio a causa dell’ondata di maltempo, un certo ritardo nella maturazione di alcuni prodotti, ad esempio le ciliegie sui Colli Euganei, ma anche nei trapianti di tabacco e ortaggi. La pioggia eccessiva espone ad un maggiore rischio sanitario l’uva e frutta, esposte a maggiori attacchi fungini e patogeni. Con il meteo così incerto la grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento – continua Roncalli – perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro”. “Dove possibile sono state stese a protezione le reti antigrandine – aggiunge Piacentini – mentre sono sempre più numerose le aziende che ricorrono all’assicurazione “all risk” tramite il Condifesa Padova, che dispone di una gamma aggiornata e sempre più ampia di soluzioni assicurative per tutelare la produzione e il reddito delle imprese agricole”.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in tutta Italia nell’arco di in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.”