Sono 1,2 milioni le famiglie a rischio di alluvione in Emilia Romagna che è classificata come la regione di maggiore pericolosità. Queste le cifre che si leggono dalle analisi di Coldiretti regionale sulla base dei dati Ispra, divulgata in occasione dell’emergenza maltempo, che ha provocato l’allagamento di campagne e abitazioni per l’esondazione dei fiumi.
Lo stato di difficoltà dei corsi d’acqua in Emilia Romagna – spiega Coldiretti Emilia-Romagna – “è reso evidente dal livello idrometrico del Po che, a Pontelagoscuro (Ferrara), è aumentato di quasi un metro nelle ultime 24 ore, secondo le rilevazioni” fatte dall’associazione “nella mattina del 14 maggio“. “E’ in Romagna – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – che si registra la situazione più critica: 2 metri d’acqua hanno sommerso le campagne della bassa fra Imola e Sesto Imolese. L’esondazione del Sillaro ha messo a serio rischio pescheti e vigneti. Se l’acqua non dovesse defluire, in 24 ore ci sarebbe, infatti, un concreto rischio di asfissia per le radici delle piante. Successivamente potrebbe facilmente subentrare il problema della formazione del fungo dell’armillaria“.
Nel cesenate – informa Coldiretti Emilia Romagna – sono “ingentissimi i danni conseguenti all’esondazione del Savio. Fragole, ciliegi e albicocchi precoci sono sotto un metro d’acqua. A ciò si aggiunge la proliferazione incontrollata, a causa dell’acqua stagnante, della drosofila, o moscerino della frutta, dannosissimo per la frutta rossa“. “Nei prossimi giorni – conclude Coldiretti Emilia Romagna – saranno valutate le situazioni delle frane. Diversi fronti si sono infatti riattivati nelle zone di alta collina e montagna, come nella zona fra Bagno di Romagna e Verghereto, dove la strada statale è interrotta“.