L’Iran annuncerà mercoledì la riduzione degli impegni presi nell’ambito dell’accordo sul nucleare del 2015, un anno dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi unilateralmente dall’intesa. Lo ha fatto sapere l’agenzia iraniana Irna, senza precisare quale modifica sarà comunicata agli ambasciatori degli altri cinque Paesi coinvolti (Germania, Cina, Francia, Regno Unito, Russia) dal vice ministro degli Esteri, Abbas Araghchi. Un diplomatico di Teheran ha confermato che gli ambasciatori delle cinque nazioni sono stati invitati a un incontro con Araghchi meroledì, giorno dell’anniversario dell’uscita degli Usa, avvenuta nel 2018. Nello stesso giorno il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, deve incontrare a Mosca l’omologo russo, Sergey Lavrov.
L’agenzia Isna aveva anticipato l’intenzione di Teheran, parlando di una “prima tappa” di un “piano graduale di messa in atto di misure di reciprocità contro il ritiro” statunitense e a fronte del “fallimento degli europei nel mantenere i loro impegni”. Secondo l’agenzia, le nuove misure iraniane saranno prese in conformità con gli articoli 26 e 36 dell’accordo di Vienna e saranno compatibili con il mantenimento della nazione nell’accordo del 2015. Secondo i due articoli, Teheran potrebbe smettere di rispettare tutti o in parte gli impegni presi nel quadro del testo in caso di mancanze da parte di altri membri dell’intesa. Secondo Irna, il presidente Hassan Rohani invierà una lettera ai capi di Stato e di governo dei cinque Paesi partner dell’intesa, “per sottolineare chiaramente a che punto l’Iran ha dimostrato pazienza“.