La situazione non è più sostenibile: 25 milioni di famiglie, più di 100 milioni di persone. Con un rischio concreto di non riuscire a mandare i figli a scuola e di soffrire per carenze nutrizionali. Il nuovo ribasso record del prezzo del caffè a livello mondiale, arrivato a 90 centesimi di dollaro alla libbra, ha un impatto enorme su chi produce. “Dei 200 miliardi di dollari che le vendite di caffè rappresentano a livello mondiale, i contadini a fatica ricevono una percentuale tra il 6 e il 10 per cento”, spiegano i piccoli produttori Fairtrade della Clac, il Coordinamento dell’America Latina e dei Caraibi, con una presa di posizione che intende far conoscere ciò che sta accadendo nella produzione mondiale del caffè.
A questa grave situazione si uniscono i costi per le certificazioni di sostenibilità, sempre più richieste dal mercato, e per l’adattamento al cambiamento climatico: “In più, l’attuale crisi, causata da un nuovo record dei prezzi al ribasso, ha colpito direttamente 25 milioni di famiglie di contadini e oltre 100 milioni di persone la cui vita dipende dal caffè. Di questi, l’80 per cento sono famiglie di piccoli produttori. Mentre i costi di produzione continuano a crescere e il cambiamento climatico dà come risultato una produttività più bassa e costi più alti, il prezzo attuale del caffè in borsa si sta avvicinando ai 90 centesimi di dollaro alla libbra. Dall’altra parte, c’è una pressione crescente che grava sulle famiglie di contadini, come la richiesta di un numero sempre maggiore di certificazioni per il rispetto di requisiti sociali, lavorativi e ambientali e la richiesta di monitorare l’impatto degli investimenti”.
La comunicazione dei piccoli produttori di caffè della Clac, resa nota a metà aprile, l’indomani dell’annuncio di un ulteriore ribasso del prezzo del caffè in occasione del Boston specialty coffee Expo, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla situazione difficile che il mondo produttivo, esterno al sistema Fairtrade, sta vivendo in questo momento: “Alla luce di queste considerazioni, condividiamo pubblicamente la nostra preoccupazione sulla stessa sopravvivenza delle famiglie di contadini, dal momento che il nostro reddito si è gradualmente ridotto”.
Come già annunciato precedentemente, in occasione del grido di aiuto degli agricoltori lanciato a seguito dell’abbassamento del prezzo della materia prima sceso sotto il dollaro a libbra l’estate scorsa, si è giunti ad un vero e proprio lutto: “Senza sufficienti entrate, saremo costretti a togliere da scuola i nostri figli e saremo più esposti a carenze nutrizionali e ad altri problemi di salute. Negli ultimi tempi, a causa del prezzo del caffè, siamo stati costretti ad abbandonare la nostra terra con il risultato di creare emigrazione di massa. Indossiamo allora tutti un nastro nero come simbolo di lutto, perché non possiamo essere responsabili del fatto che milioni di famiglie di contadini precipitino sotto la soglia della povertà. Chiediamo un caffè sostenibile e una vita sostenibile e invitiamo l’industria a pagare almeno 1.40 dollari a libbra i coltivatori di caffè di tutto il mondo”.