Anche quest’anno la FAO si unisce ad Open House Roma, iniziativa grazie alla quale, oggi 11 maggio e domani, decine di cittadini romani e di turisti possono visitare la sede centrale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) su viale Aventino.
Open House Roma è un’iniziativa giunta alla sua ottava edizione, che prevede l’apertura gratuita al pubblico di edifici della capitale dall’importante valore architettonico.
Dopo essersi registrati all’evento, i visitatori hanno seguito una visita guidata attraverso le stanze dove i leader mondiali si riuniscono per adottare decisioni importanti in materia di alimentazione, di agricoltura, di pesca e silvicoltura, di commercio internazionale, di sicurezza alimentare e tanto altro. Stanze che portano i nomi dei paesi che le hanno donate e che, negli arredi, ne rispecchiano lo stile, i colori e la tradizione – un piccolo giro del mondo insomma, in poco meno di un’ora.
Camminando per i corridoi, i visitatori hanno potuto ammirare la collezione di opere d’arte donate dai Paesi Membri nel corso degli anni e i reperti di epoca imperiale ritrovati durante gli scavi di ampliamento della struttura. In fine, i visitatori hanno goduto di una pausa sulla terrazza panoramica da dove ammirare i monumenti della Roma classica: il Circo Massimo, le Terme di Caracalla, il colle Palatino, il Colosseo, e in una giornata di cielo terso, i castelli romani e gli Appennini sullo sfondo.
La storia della FAO in un libro
In occasione delle due giornate di apertura al pubblico, la FAO ha presentato il nuovo libro “Dentro la FAO – Storia di un forum globale”. Il libro ripercorre la storia della più grande agenzia specializzata delle Nazioni Unite e racconta il lavoro e le sfide affrontate dalle circa 11.000 persone che, da Roma e nel mondo, si adoperano ogni giorno per un mondo libero dalla fame.
Fondata nel 1945 in Canada, la FAO si è trasferita a Roma nel 1951 occupando il complesso di edifici progettato nel 1938 da un gruppo di architetti guidati da Vittorio Cafiero e Mario Ridolfi per l’allora Ministero dell’Africa Italiana.
Attraverso testi ed immagini inedite, il libro racconta la storia delle sale dove leader mondiali e grandi esperti di alimentazione e agricoltura si incontrano per discutere delle più importanti sfide del nostro pianeta. Il libro include una selezione delle straordinarie opere d’arte donate dagli Stati Membri, all’interno dei 100 000 metri quadrati del complesso architettonico, che riflettono il talento di artisti internazionali e il patrimonio culturale di ogni parte del mondo.
Come spiegato nell’introduzione del libro, si tratta di un’opera di grande interesse per chi, percorrendo a piedi la via che dal Colosseo conduce alle Terme di Caracalla, o lasciando il Tevere alle proprie spalle per affacciarsi sul Circo Massimo, alzasse lo sguardo chiedendosi cosa si trovi in quegli imponenti edifici che svettano sull’Aventino minore.