Alle 4:30 del mattino di domani, 60 satelliti appartenti al progetto Starlink per le connessioni internet veloci saranno messi in orbita dalla compagnia SpaceX di Elon Musk.
Si tratta del rilascio in orbita del primo nucleo operativo del nuovo sistema di connessione, dopo il test del 2018. Il lancio previsto dalla base di Cape Canaveral Air Force, in Florida, avverà nella finestra che si apre alle 4:30 e si chiude alle 6:00 del 16 maggio. Le previsioni del servizio meteorologico dell’Aeronautica americana prevedono una probabilità dell’80% di condizioni accettabili per il lancio. Unica preoccupazione “è che eventuali nubi cumuliformi si spostino verso la costa“. Tuttavia se il lancio dovesse essere rinviato, a causa delle nubi, è prevista una seconda finestra di 90 minuti, dalle 4:30 alle 6:00 di venerdì 17 maggio.
Se tutto andrà come previsto, dopo la separazione dal secondo stadio con l’ogiva che contiene i satelliti, il razzo Falcon 9 – riutilizzabile – atterrerà su una piattaforma nell’Oceano Atlantico. Per quel momento – circa un’ora e due minuti dopo la partenza – è previsto il rilascio dei satelliti a un’altezza di 440 chilometri. Dopo la liberazione, i satelliti azioneranno i motori per raggiungere l’orbita operativa posta a 550 chilometri di altezza.
Starlink è una costellazione satellitare di nuova generazione progettata da SpaceX, per servizi internet a banda larga affidabili e poco costosi in grado di connettere il mondo. In particolare dovrebbe collegare le aree più remote che non sono ancora raggiunte da connessioni internet. Lo sviluppo della costellazione è iniziato nel 2015 e il progetto prevede di schierare quasi 12.000 satelliti in tre fasce orbitali entro la metà del 2020: inizialmente posizionando circa 1.600 satelliti a 550 chilometri, poi 2.800 a 1.150 chilometri e infine 7.500 satelliti a 340 chilometri. Il progetto decennale per costruire e lanciare la costellazione avrà un costo totale stimato in circa 10 miliardi di dollari.