Il mal di testa è una malattia debilitante che affligge la metà della popolazione adulta, ma stare meglio è possibile ed a ricordarlo sarà l’11 maggio la “XI Giornata nazionale del mal di testa” che inaugurerà una campagna si sensibilizzazione ma sopratutto di corretta informazione.
Tre le società scientifiche a cui fare riferimento – l’Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee (ANIRCEF), la Società italiana di neurologia (SIN) e la Società italiana per lo studio delle cefalee (SISC) – che in occasione della “XI Giornata nazionale del mal di testa” in programma sabato 11 maggio si uniscono per informare e sensibilizzare la popolazione sulla patologia e sulle possibilità di cura ad oggi disponibili. L’iniziativa nazionale prevede dal 13 al 17 maggio l’organizzazione di Open day presso i principali centri specializzati di tutto il territorio nazionale, in cui i cittadini potranno incontrare gli esperti per ricevere informazioni su cosa fare alla comparsa del mal di testa, su quali sono i principali strumenti diagnostici oggi e le reali possibilità di cura che negli ultimi anni sono state messe a punto.
La cefalea di tipo tensivo presenta invece un’intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo (il classico cerchio alla testa) della durata di alcuni minuti o ore o anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata in genere a nausea o vomito. E’ la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%. Fattori di predisposizione genetica possono avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva, così come fattori ambientali tra cui stress, affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno.
“Poiché le possibili cause della cefalea sono numerose e diverse – commenta Gianluigi Mancardi presidente della SIN – diverse saranno anche le strategie terapeutiche da attuare in ogni singolo caso. Una diagnosi corretta a cura di uno specialista assume quindi una rilevanza cruciale, poiché risulta di fondamentale importanza curare la patologia tempestivamente e in maniera personalizzata, anche per evitare la cronicizzazione del disturbo e l’abuso di farmaci. Iniziative come la ‘Giornata del mal di testa’ servono proprio a informare il paziente e a renderlo consapevole delle azioni da intraprendere per contrastare la malattia e non rimanerne schiacciato“.
“Il contributo dei ricercatori di base e clinici, tra cui particolarmente importante quello italiano – commenta Pierangelo Geppetti presidente SISC – è stato frutto di un difficile percorso lungo 30 anni, ma alla fine ha portato alla identificazione di piccole molecole (farmaci classici) che bloccano il recettore per il CGRP e di anticorpi monoclonali che bloccano il CGRP o il suo recettore. Questi farmaci hanno dimostrato efficacia e sicurezza non solo nel trattamento acuto dell’attacco, ma anche nella profilassi dell’emicrania. Gli anticorpi monoclonali sono risultati efficaci anche nelle forme più gravi come l’emicrania cronica. Se quindi i ricercatori e clinici possono essere soddisfatti di avere scoperto il meccanismo da cui si genera il dolore emicranico, ancora più soddisfatti sono i pazienti che finalmente hanno a disposizione una cura specifica, efficace e sicura“.