Un neonato su sette nel mondo nasce sotto peso il che può accompagnarsi a problemi di salute nel corso della vita. Nel mondo ogni anno sono 20,5 milioni in neonati con un peso inferiore ai 2500 grammi (dati relativi al 2015) ed oltre il 90% di questi casi si concentra nei paesi a basso e medio reddito. Questi i risultati principali riportati in un lavoro pubblicato sulla rivista “The Lancet Global Health”.
Ma il problema non è presente solo nel sud del mondo, anche in paesi ricchi vi sono tassi ancora troppo elevati di nati sotto peso, in questo caso soprattutto a causa dei parti prematuri (a loro volta legati a fattori come l’età della donna, il fumo, la fecondazione assistita, i tagli cesarei per motivi non medici etc).
L’Italia nel 2015 ha contato 34.500 nati sotto peso, pari al 7% di tutti i nati, contro una quota dei nati sotto peso di appena il 2,4% registrata in Svezia lo stesso anno. Lo studio è stato condotto presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine, in collaborazione con UNICEF, e Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), ha coinvolto 148 paesi e 281 milioni di nascite.
I nascituri sottopeso sono passati dal 17,5% del totale dei nati nel 2000 (22,9 milioni di bebè) al 14,6% del totale nel 2015 (20,5 milioni). Ma la flessione fin qui registrata è troppo esigua per rispettare le raccomandazioni OMS che chiedono di ridurre del 30% i nati sottopeso entro il 2025 (rispetto alla quota registrata del 2012).I neonati sottopeso sono più a rischio di morte neonatale, inoltre per tutta la vita restano più vulnerabili a problemi di salute e possono avere dei ritardi di crescita, concludono gli autori del lavoro. Servono interventi concreti per ridurre in modo significativo questa problematica sia nei paesi ricchi, sia in quelli a basso e medio reddito dove il problema è legato soprattutto alla malnutrizione della gestante.