Non solo cibo e aria. Anche ciò che indossiamo può essere contaminato da sostanze allergizzanti. Sono oltre mille quelle presenti nei capi di abbigliamento di cui Francia e Svezia chiedono il divieto in Europa. L’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria e dell’alimentazione francese (Anses) e l’agenzia svedese dei prodotti chimici (Kemi) hanno infatti proposto all’Agenzia europea dei prodotti chimici (Echa) di vietare o limitare la presenza di questi prodotti sensibilizzanti negli articoli tessili, nelle pellicce, nel cuoio e altri pellami.
La proposta, in particolare, riguarda “l’insieme delle sostanze classificate come sensibilizzanti cutanee (…) oltre a 25 molecole della famiglia dei coloranti con caratteristiche sensibilizzanti“. I rischi sono stati evidenziati in un’indagine messa a punto dalle due agenzie nazionali, in cui sono state determinate anche le concentrazioni massime da non superare per tutelare la salute dei consumatori.
E’ proprio in base a questi dati che viene proposto il divieto di alcune sostanze e la limitazione di altre. Anche perché, ricordano le agenzie francese e svedese, le alternative chimiche ai prodotti sensibilizzanti esistono. L’agenzia francese già nel giugno 2018, dopo uno studio ad hoc, aveva raccomandato di lavare sempre i vestiti nuovi per ridurre i rischi di esposizione. Ora, nel Paese, sarà lanciata una consultazione pubblica sul tema che durerà sei mesi.