Tumori, l’AIRC contro le fake news: “conseguenze drammatiche per chi si affida alla pseudo-scienza”

L'AIRC da sempre impegnata nello scopo di cercare cure contro il cancro attraverso la ricerca lancia un appello contro le fake news: "non affidatevi a soluzioni apparentemente facili"
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Per il terzo anno l’Associazione italiana AIRC per la ricerca contro il cancro sarà in prima linea come partner scientifico alla manifestazione in programma dal 24 al 26 maggio ai Giardini Indro Montanelli, nel cuore del capoluogo lombardo. In un percorso dal laboratorio alla piazza del “Wired Next Fest” di Milano, per dire basta alle fake news.

L’obiettivo è accorciare le distanze fra i cittadini e il mondo della ricerca e dell’innovazione, che per prevenire, diagnosticare e curare le malattie “offre le soluzioni migliori, ma mai miracolistiche e forse più difficili da capire“, spiega il direttore scientifico dell’AIRC, Federico Caligaris Cappio. Il rischio quindi è di credere a presunte scorciatoie, con “conseguenze di solito drammatiche“.
Trovare cure contro il cancro attraverso la ricerca – sottolinea Caligaris Cappio – è lo scopo sociale di AIRC, che per questo sostiene i progetti di migliaia di ricercatori oncologici“, circa 5 mila (62% donne e 50% under 40) e grazie a 4,5 milioni di sostenitori, 20 mila volontari e 17 mila comitati regionali. “Con passione e tenacia i ricercatori cercano soluzioni a un problema davvero complicato, che colpisce ogni giorno migliaia di persone con le loro famiglie. Di fronte a tanta paura e sofferenza non è sempre facile mantenere la fiducia nella scienza“, ammette il numero uno della Fondazione. “La disperazione porta alcuni, i più fragili e meno consapevoli, ad affidarsi a soluzioni apparentemente facili, immediate, miracolose“. Ma “il rifiuto della scienza e la diffusione di informazioni pseudo-scientifiche – ammonisce – possono avere gravi ripercussioni sulla Salute dei singoli e della collettività. Ne sono un esempio recente le polemiche sui vaccini o le posizioni contro la sperimentazione animale culturale della ricerca oncologica nel nostro Paese.”

La presenza di AIRC alla kermesse milanese continua sabato 25 maggio con “Un’app contro il cancro” (ore 17.30-18 Stage Y). In questa occsione Francesco Ferrari, ricercatore della Fondazione, responsabile del Laboratorio di genomica computazionale dell’Ifom-Istituto FIRC di oncologia molecolare di Milano insieme a GianLuca Marini, direttore Regione Nord-Ovest di Vodafone Italia, e il fisico e divulgatore Massimo Temporelli descriveranno le nuove tecnologie e professioni al servizio della ricerca e spiegheranno come la potenza di calcolo dello smartphone possa accelerare la ricerca oncologica mentre dormiamo. Il Wired Next Fest, prosegue l’associazione, sarà anche l’occasione per annunciare “l’eccezionale coinvolgimento al fianco di AIRC di alcune fra le voci più amate e seguite sul web”, come Camilla Boniardi (Camihawke) che domenica 26 maggio alle 12 (Stage X) racconterà la sua scelta di diventare portavoce della Fondazione per sensibilizzare il pubblico dei giovani sull’importanza della ricerca sul cancro e della prevenzione. Insieme a lei scenderanno in campo Chiara Galiazzo, Alice Venturi, Sofia Viscardi e le K4U, che nei prossimi mesi saranno coinvolte in un progetto di comunicazione legato ai pericoli del fumo al via in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio. Sabato 25 (ore 12-19) e domenica 26 (10-18.30).

AIRC invita infine a “Cosa mangiamo veramente?“. Un percorso a ostacoli attraverso quiz e giochi per grandi e piccoli, per conoscere le caratteristiche dei nutrienti che compongono gli alimenti, e acquisire la consapevolezza e le capacità necessarie per costruire un piatto sano. “L’idea che gli alimenti che portiamo in tavola tutti i giorni abbiano un ruolo nella Salute è nota da tempo. Ma è solo grazie alla ricerca svolta negli ultimi decenni – conclude l’AIRC – che è possibile confermare tale ipotesi e affermare che un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base della prevenzione di numerose malattie, tra cui i tumori“.

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