Vetro: volano raccolta e riciclo ma attenti a cosa buttate

Migliorano raccolta e riciclo del vetro, ma attenzione ai materiali "falsi amici"
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Migliorano, nel 2018, la raccolta e il riciclo del vetro con le regioni del sud che registrano ottime performance. E i risultati ottenuti hanno consentito enormi benefici, sia in termini economici che ambientali. La nota dolente? Quello che spesso si trova nel cassonetto o campana del vetro ma che con il vetro non ha niente a che fare. I cosiddetti ‘falsi amici’: ceramica, pyrex, cristallo e sacchetti di plastica che compromettono la raccolta e la qualità del materiale.
Partiamo dai dati della raccolta diffusi da Coreve, il Consorzio Recupero Vetro. Nel 2018 la raccolta differenziata degli imballaggi di vetro segna un +8,4% rispetto al 2017, con un totale intercettato di circa 2.189.000 tonnellate. E’ il Sud a detenere il primato con un incremento a due cifre (+13,9%), seguito dal Centro (+7,8%) e dal Nord (+6,3%). Nelle regioni del Mezzogiorno, si va dagli ottimi risultati registrati in Sicilia (+33,5%), Molise (+21,5%) e Puglia (+19,1%), ai miglioramenti più contenuti, ma comunque notevoli, di Basilicata (+6,2%) e Campania (+4,2%). Nel resto del Paese, Lazio (+10,3%) e Liguria (+17,0%) sono le regioni che, per il Centro e il Nord, fanno registrare lo sviluppo relativo più consistente.
Per quanto riguarda la resa pro-capite, a livello nazionale nel 2018 sono stati intercettati, grazie alla raccolta differenziata, 36,2 kg di rifiuti d’imballaggio in vetro per abitante. Un valore in deciso aumento rispetto ai 33,3 kg/ab del 2017. Il Nord si conferma in testa alla classifica del Paese, con 44,4 kg per abitante, seguito dal Centro (32,4 kg/ab) e dal Sud (27,4 kg/ab)
Con un incremento del 6,6% rispetto al 2017, le tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclate a livello nazionale, sono state 1.885.957. Mentre il tasso di riciclo, ovvero il rapporto tra quanto riciclato e quanto immesso al consumo in Italia, è cresciuto dal 72,8% al 76,3%. L’immesso al consumo degli imballaggi in vetro, nel 2018, è stato di circa 2.472.000 tonnellate, in aumento dell’1,7% sull’anno precedente (2.430.000 tonnellate).
Numeri che posizionano l’Italia “tra i Paesi più performanti in Europa” – dice Gianni Scotti, presidente del CoReVe, ricordando “l’eccezionale aumento dell’8,4% della raccolta differenziata nazionale degli imballaggi in vetro“, il ruolo del Sud. Un punto dolente però c’è, ed è la qualità del materiale: “lo sviluppo delle quantità raccolte è infatti accompagnato da una crescente presenza di materiale improprio conferito, erroneamente, nella raccolta differenziata del vetro, che comporta un aumento degli scarti nella fase di trattamento che precede il riciclo in vetreria. Oltre il 13% del totale raccolto – aggiunge Scotti – è purtroppo perso e smaltito in discarica“.
Un appello anche ai cittadini a fare attenzione ed evitare di conferire frazioni estranee come la ceramica, il pyrex, il cristallo, o i sacchetti di plastica.
I risultati ottenuti nel 2018 hanno consentito enormi benefici, sia in termini economici che ambientali. CoReVe ha riconosciuto ai Comuni italiani un corrispettivo economico, per la raccolta differenziata del vetro, di circa 80 milioni di euro; la raccolta differenziata ha evitato, agli italiani, costi di smaltimento in discarica per oltre 245 milioni di euro; e la quantità di materie prime risparmiata grazie al riciclo è stata di circa 3,4 milioni di tonnellate, per un volume pari a 1,5 volte quello del Colosseo.
Sulla base dei dati raccolti, CoReVe ha stimato anche un risparmio di energia, diretta e indiretta, equivalente a circa 350 milioni di metri cubi di gas metano, all’incirca pari ai consumi domestici di gas metano di una Città come Napoli. Attraverso il riciclo si è ridotta poi l’emissione in atmosfera di oltre 2 milioni di tonnellate di CO2, pari a quanto è in grado di assorbire una foresta temperata di dimensioni superiori alla regione Puglia.

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