Una 17enne si uccide legalmente con l’eutanasia: “sofferenza insopportabile” per la depressione dopo violenza sessuale subita da bambina

L’adolescente olandese di Arnhem ha sentito che la sua vita era diventata insopportabile e che non riusciva più ad andare avanti dopo essere stata molestata e violentata in giovane età, soffrendo poi di stress post-traumatico, depressione e anoressia
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Una ragazza di 17 anni è stata legalmente sottoposta ad eutanasia a casa con l’aiuto di una clinica specializzata. Noa Pothoven è morta domenica 2 giugno in un letto d’ospedale posto nel soggiorno di casa dopo che le è stato riconosciuto il diritto all’eutanasia a L’Aia, nei Paesi Bassi, secondo quanto riportato dal Daily Mail.

L’adolescente olandese di Arnhem ha sentito che la sua vita era diventata insopportabile e che non riusciva più ad andare avanti. Noa ha scritto un’autobiografia, chiamata “Winnen or Leren” (“Vincere o Imparare”), sulla sua lotta con i disturbi mentali dopo essere stata molestata e violentata in giovane età. Per questo, aveva sofferto di stress post-traumatico, depressione e anoressia. Noa voleva che il suo libro aiutasse i giovani vulnerabili che lottano con la vita, dicendo che l’Olanda non ha cliniche o istituzioni specializzate dove gli adolescenti possono andare per chiedere aiuto fisico o psicologico.

noa Pothoven eutanasia In un post sui social prima della sua morte, Noa ha reso pubblica la sua decisione: “Ho riflettuto per un bel po’ se condividere questo, ma ho deciso di farlo. Forse questo sarà una sorpresa per alcuni, considerati i miei post sul ricovero, ma la mia intenzione c’è da molto tempo e non è impulsiva. Andrò dritta al punto: entro massimo 10 giorni morirò. Dopo anni di lotta e battaglia, sono svuotata. Ho smesso di bere e mangiare da un po’ e dopo molte discussioni e valutazioni, è stato deciso di lasciarmi andare perché la mia sofferenza è insopportabile. Noa ha aggiunto che non ha mai sentito di essere viva, bensì di sopravvivere, scrivendo: “Respiro, ma non vivo più”. Infine, ha chiesto ad amici e follower di non cercare di convincerla a cambiare idea, perché la sua decisione era definitiva.

Secondo la legge olandese, l’eutanasia è legale fin quando è eseguita secondo rigidi standard. La legge è entrata in vigore nel 2002. Ai bambini dai 12 anni in su può essere concessa l’eutanasia, ma solo dopo che un dottore stabilisce che la sofferenza del paziente è insopportabile e senza alcuna fine in vista. Nel 2017, circa 6.585 persone hanno scelto l’eutanasia per mettere fine alla loro vita nei Paesi Bassi, circa il 4,4% del numero totale di oltre 150.000 decessi registrati nel Paese, secondo il Regional Euthanasia Review Committee, che monitora attentamente tutti i casi.

La legge olandese permette l’eutanasia quando sono presenti le seguenti condizioni:

  • la sofferenza del paziente è insopportabile e senza prospettive di miglioramento;
  • la richiesta di mettere fine alla sua vita deve essere volontaria (senza l’influenza di droghe o malattie mentali) e persistere nel tempo;
  • il paziente deve essere pienamente consapevole delle sue condizioni, prospettive e opzioni;
  • un secondo dottore indipendente deve confermare che siano soddisfatte le condizioni citate sopra;
  • la morte deve essere realizzata in modo clinicamente appropriato alla presenza del dottore;
  • il paziente deve avere almeno 12 anni e i pazienti sotto i 16 anni richiedono il consenso dei genitori;
  • in seguito, il dottore deve segnalare la causa del decesso al medico legale comunale.

Come si può immaginare, la pratica è oggetto di accesi dibattiti nel mondo, ma è legale anche in alcuni stati USA, in Canada e in Belgio. In altri Paesi, per esempio, è concessa solo l’eutanasia passiva, ossia quando un paziente che soffre di una malattia incurabile decide di non seguire i trattamenti medici che potrebbero prolungargli la vita, come l’idratazione o l’alimentazione artificiale.

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