“Risparmio ed efficienza nella gestione dell’acqua sono risposte diverse ad una richiesta sociale, sollecitata da più concause: dai cambiamenti climatici alle esigenze economiche delle imprese, perché il costo dei servizi idrici è una posta di bilancio. Per questo, in occasione dell’Assemblea ANBI del 3 e 4 Luglio a Roma, lanceremo la sfida sulla certificazione della qualità dell’acqua per dare un valore ai servizi ecosistemici assicurati dall’attività dei Consorzi di bonifica ed irrigazione ed oggi non contabilizzati.”
Ad anticiparlo è Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto, al Palazzo dell’Agricoltura di Roma, al final meeting di SIM (Smart Irrigation Model) Project, presentato dal Politecnico di Milano insieme alle Università della Tuscia, di Valencia e di Delft nell’ambito delle attività sul risparmio irriguo, secondo gli indirizzi della Politica Agricola Comunitaria. Ideato e sviluppato dal gruppo di ricerca e sviluppo, coordinato dal cattedratico, Marco Mancini, SIM è uno strumento web operativo (sim.polimi.it), integrabile con il sistema Irriframe di ANBI, per monitorare il fabbisogno irriguo ed erogare, quando la coltura lo richiede, il necessario volume irriguo. Ciò permette di aumentare l’efficienza irrigua, risparmiando acqua, fertilizzanti ed energia in percentuali significative rispetto alle odierne pratiche.
“Accanto al costante sforzo per ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura, dobbiamo però comunicare all’opinione pubblica – prosegue il DG di ANBI – che l’acqua consumata è quella per produzioni industriali come jeans o computer, non quella irrigua, che viene restituita all’ambiente, spesso migliore di come è stata prelevata. In questo, il rapporto con il mondo scientifico è fondamentale per continuare a sviluppare la ricerca e contribuire a trasformare i problemi in opportunità.”