Allarme cioccolato, l’avviso per i consumatori: frammenti di metallo nelle barrette

Lanciato un avviso di sicurezza per la presenza di frammenti di metallo in barrette di cioccolata proveniente dai Paesi Bassi e venduta in Italia
MeteoWeb

Il sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) ha lanciato un avviso di sicurezza a causa della presenza di frammenti di metallo nelle barrette di cioccolata, proveniente dai Paesi Bassi e venduta in Italia. Nell’avviso datato 20 giugno si fa riferimento solo a “pezzi di metallo nelle tavolette di cioccolato dai Paesi Bassi e distribuite in Italia”, ma non vengono ancora comunicati né il produttore né il distributore in Italia, come evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione “Avvisi di sicurezza” la provenienza dell’alimento in questione con la corretta identificazione del prodotto, si coglie l’occasione per ricordare che è sempre bene prestare attenzione quando si consuma un alimento oggetto di richiamo, spiega ancora Giovanni D’Agata.

Infatti, ingerire un corpo estraneo, può costituire sempre un pericolo per la salute umana. I sintomi sono differenti a seconda del tipo di corpo estraneo ingerito e del posto in cui il corpo si è fermato (esofago, stomaco, intestino). Se il corpo estraneo è molto piccolo (tra i 2 cm centimetri e i 2 cm e mezzo di diametro) non è appuntito, non è tossico, in genere non ci sono problemi, ed entro due-quattro giorni viene eliminato con le feci. Se l’oggetto è grande dai 2 cm e mezzo ai 3 cm di diametro, può fermarsi nell’esofago causando difficoltà a deglutire, dolore allo sterno, salivazione. Se il corpo si ferma nello stomaco o nell’intestino, le conseguenze sono dolori all’addome e vomito. Se l’oggetto ingerito è appuntito, come può accadere nel caso di corpuscoli come le pietre, queste possono fermarsi dappertutto: se si fermano nell’esofago causano dolore, difficoltà a deglutire e fastidio dietro allo sterno; se si fermano nello stomaco o nell’intestino, facilmente causano ferite o perforazioni, causando sanguinamento o peritonite.

Fonte: Sportello dei Diritti.

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