Incendi alimentati dal vento si sono diffusi su alcune parti della Spagna mentre una storica ondata di caldo stringe in una morsa l’Europa centro-occidentale, piegando i binari e costringendo alla chiusura delle scuole. La colonnina di mercurio ha superato i +40°C in Francia, dove oggi potrebbe essere battuto il record assoluto di caldo del Paese, mentre Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera e Belgio hanno infranto numerosi record nel corso della settimana.
Centinaia di vigili del fuoco stanno combattendo gli incendi in Catalogna, descritti dal governo regionale come i peggiori degli ultimi 20 anni. Almeno 5.500 ettari di foresta sono stati distrutti nella provincia di Tarragona, con le autorità che temono che le fiamme possano ridurre in cenere 20.000 ettari. 30 le persone evacuate e 5 le strade chiuse a causa dei roghi. Nel nord della Spagna sono stati raggiunti +44°C e un totale di 11 province del Paese dovrebbe registrare valori oltre i +40°C. Il caldo, infatti, dovrebbe intensificarsi ancora di più sul Paese nei prossimi 3 giorni.
Nel frattempo, la Francia mette 4 dipartimenti del sud in allerta rossa per caldo e altri 76 sotto allerta arancione. Oggi, Météo France prevede massime di +45°C per le città di Nimes e Carpentras. Il caldo è così estremo nella Francia centrale che l’asfalto delle strade inizia a sciogliersi e sgretolarsi, come mostrano le immagini contenute nella gallery che illustra la situazione nelle principali città europee alle prese con il caldo. In particolare, la D996 dell’Auvergne, una mecca per i motociclisti, in poche ore si è proprio sciolta a causa delle temperature estreme. A Parigi, la Torre Eiffel fa da sfondo alla piscina davanti ad essa presa d’assalto da turisti e residenti.
Nell’Esagono francese, sono state chiuse centinaia di scuole e sono stati rimandati gli esami di scuola media per il caldo estremo. Per combattere l’inquinamento atmosferico aggravato dal caldo, le autorità di Parigi, Lione, Strasburgo e Marsiglia hanno vietato la circolazione delle auto più vecchie. Ricordiamo che sulle spiagge del sud della Francia, 3 persone, di età compresa tra 62 e 75 anni, hanno perso la vita a causa del caldo. Jerome Saloman, direttore generale della sanità della Francia, ha detto: “Le chiamate ai servizi di emergenza sono in aumento in tutto lo stato. Stiamo vedendo l’inizio di un chiaro effetto dell’ondata di caldo. Per noi, il peggio deve ancora venire”.
La Germania ha registrato la sua temperatura più alta di sempre nel mese di giugno con i +38,6°C di Coschen, vicino al confine con la Polonia, mercoledì 26. A Berlino, le piscine pubbliche sono state letteralmente prese d’assalto dai residenti disperati nel tentativo di trovare un po’ di refrigerio al punto che è dovuta intervenire la polizia per gestire la situazione. Sempre nella capitale, 3 corsie della tangenziale sono state temporaneamente chiuse a causa del caldo estremo. Sulla costa settentrionale, i binari ferroviari si sono piegati in un popolare itinerario turistico vicino al Mar Baltico e nel Brandeburgo, un uomo è diventato famoso per essere stato fermato dalla Polizia completamente nudo alla guida del suo scooter. Le autorità hanno imposto un limite di velocità di 100km/h lungo parti dell’autostrada della Sassonia-Anhalt poiché la superficie stradale iniziava a deteriorarsi.
Gli scienziati sostengono che le ondate di caldo in Europa stanno diventando più frequenti, collegando le temperature elevate ai cambiamenti climatici. Le 5 estati più calde del Vecchio Continente dal 1500 si sono tutte verificate nel XXI secolo, secondo gli esperti di climatologia del Potsdam Institute della Germania. Stefan Rahmstorf ha affermato che “i record mensili di caldo in tutto il mondo si verificano 5 volte più spesso oggi rispetto a come farebbero in un clima stabile”.
“L’aumento delle ondate di calore è uno degli effetti più chiari dei cambiamenti climatici. Gli eventi di calore killer di questo tipo diventeranno ancora più diffusi entro la metà del secolo nel nostro continente, ma questa previsione potrebbe persino peggiorare se non si intraprendono azioni per limitare le future emissioni di gas serra”, ha dichiarato Hannah Cloke, prof.ssa dell’University of Reading.