Un riservatissimo meeting vedrà i big del petrolio in Vaticano, poche e nebulose notizie dalla Santa Sede, che sta tenendo l’incontro quasi in sordina. L’informativa prodotta si riduce in poche righe diffuse dal dicastero per lo Sviluppo umano integrale, in cui si spiega che viene promosso un meeting sul tema “Transizione energetica e cura della nostra casa comune“. Neanche una parola sui partecipanti e, soprattutto, sull’ipotesi concreta che incontreranno Papa Francesco.
Tra i temi più spinosi sul tavolo si pensa al carbon pricing e alla trasparenza degli investimenti, secondo il sito specializzato Axios. Stando ai rumors, questa volta gli organizzatori sperano di produrre una dichiarazione congiunta, per la prima volta con il Vaticano, in relazione ai cambiamenti climatici.
All’incontro che si è svolto lo scorso anno hanno partecipato i Ceo di ExxonMobil, BP e i dirigenti delle energie rinnovabili. Alcuni partecipanti di quest’anno, secondo Axios, sono, Ben Van Beurden, Ceo Royal Dutch Shell; Michael Wirth, Ceo di Chevron; Barbara Novick, vice presidente e co-fondatrice di BlackRock, la più grande asset manager al mondo; Larry Fink, Ceo di BlackRock; Ryan Lance, Ceo di ConocoPhillips; Darren Woods, Ceo di ExxonMobil e Bob Dudley, Ceo di BP.
E’ noto che la protezione dell’ambiente e la lotta al riscaldamento globale sono tra i temi più cari a Papa Francesco, autore dell’unica Enciclica sulla cura del Creato, Laudato Si’. Dopo aver visitato la depredata foresta amazzonica peruviana e in vista del Sinodo sull’Amazzonia di ottobre, il 17 aprile Bergoglio ha stretto la mano alla giovane attivista svedese Greta Thunberg, incoraggiandola ad andare avanti nella sua battaglia. Proprio i ragazzi di “Fridays for future“, organizzazione nata con gli scioperi del venerdì promossi dalla 16enne, stanno preparando un flash mob fuori dalle porte vaticane. I giovani sostengono gli sforzi del Pontefice per convincere le aziende della loro straordinaria responsabilità nel preservare i combustili fossili. “Per evitare un catastrofico riscaldamento globale, la maggioranza delle riserve esistenti deve rimanere nel sottosuolo“, affermano, accusando l’industria del petrolio e del gas di ignorare i rischi cui l’umanità va incontro, in una “cieca corsa verso i profitti“. Il Papa chiede a una presa di coscienza e un cambio di rotta verso le energie rinnovabili, di rispettare gli impegni che gli stati del mondo hanno preso con gli Accordi di Parigi e limitare il riscaldamento a meno di 2 gradi rispetto all’era preindustriale: “Una sfida straordinaria, che sosteniamo e incoraggiamo con tutte le forze, perché è in gioco il futuro della stessa umanità“.