Irving Kirsch, direttore associato del programma sugli studi di Placebo e docente di medicina presso la Harvard Medical School, ha sempre puntato sull’effetto placebo sostenendone la validità, ma la potenza del falso farmaco dipende da due fattori: la tipologia di patologia che si vorrà trattare e da quale placebo verrà utilizzato. “L’incidenza dei placebo è davvero molto positiva nel trattamento della depressione (83%), dell’ansia (79%), della sindrome dell’intestino irritabile (73%), del Parkinson (57%) e del dolore (50%), mentre nessun effetto è riscontrato sull’infertilità“, precisa il professore.
Stupisce inoltre l’effetto dei colori utilizzati dai placebo: “Il blu è più efficace di un arancione o del rosso per ottenere un effetto sedativo; il rosso va bene come effetto stimolante o analgesico“, aggiunge Kirsch. Ma quante pasticche servono al giorno? “Dipende dalla forza del farmaco. Ovviamente se costa di più funziona meglio e se invece delle capsule passiamo alle iniezioni o alla chirurgia placebo – conclude – i risultati continuano a crescere“. Kirsch lo ha dimostrato citando un trial clinico sulla legatura dell’angina mammaria inventato in Italia, dove il tasso di successo è stato più alto nell’intervento placebo (83%) che in quello classico (73%). Il risultato è stato così importante da portare alla sospensione di questa pratica chirurgica.